LE FOTO DELLA SERATA
mercoledì 21 maggio 2014
martedì 20 maggio 2014
LIONS CLUB INTERNATIONAL FOUNDATION
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lunedì 19 maggio 2014
venerdì 16 maggio 2014
PROLUNGATA VOCI DI GUERRA IN TEMPO DI PACE
Verrà prolungata fino al 25 maggio la mostra "VOCI DI GUERRA IN TEMPO DI PACE - I PERCORSI" dedicati all'ERMADA e ad altri percorsi della Grande Guerra nella Venezia Giulia, che si è aperta il 30 aprile all'AIAT di SISTIANA. Promossa dal Gruppo Culturale e Sportivo Ajser 2000 e dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis in collaborazione con il Comune di Duino Aurisina all'interno del Progetto promosso dall'Amministrazione comunale di Duino Aurisina " “Sulle tracce della Grande Guerra”cofinanziato dall’UE, PSR 2007-2013 Asse IV Leader, Misura 413, Azione3.
La mostra, riserva alcune importanti novità, a cominciare da 15 nuovi pannelli didattici riservati ai percorsi della Grande Guerra nella Venezia Giulia.
Dai pannelli relativi al percorso realizzato sul Monte Ermada frutto del lungo lavoro di pulizia e ripristino del Gruppo Cavità dell'Alpina delle Giulie, ai pannelli dedicati al Parco Tematico della Grande Guerra di Monfalcone promosso dall'Amministrazione comunale di Monfalcone e gestito in collaborazione con diverse entità territoriali, a quelli dedicati alla Dolina dei Bersaglieri ed il Monte Sei Busi e per finire a quelli dedicati al Sentiero di PUNTA BRATINA gestito dal Gruppo Speleologico Flondar.
Nuovi pannelli poi dedicati al mondo dei Graffiti della Grande Guerra nella Regione Friuli Venezia Giulia oggetto di un importante progetto GRAFFITI DI GUERRA promosso dal Gruppo Storico Friuli Collinare e dal Museo della Grande Guerra di Ragogna.
Tale iniziativa rientra nelle manifestazioni promosse dal Gruppo ERMADA Flavio Vidonis nel progetto ERMADA 1914 /2014 che vede attualmente anche l'apertura della Sala della Grande Guerra al Castello di DUINO . ( info 3886449114).
Nel corso della giornata del 25 maggio poi, giornata conclusiva della mostra, si potrà godere dello SPETTACOLO TEATRALE “TRIESTE – UN UOMO UNA GUERRA” promosso dal Comune di Duino Aurisina in collaborazione con l’Associazione fra le compagnie teatrali triestine “Armonia” e la Provincia di Trieste.
Ma l'Ermada sarà domani oggetto anche di un'altra importante iniziativa sempre inserita all'interno del Progetto comunale “Sulle Tracce della Grande Guerra”, RITORNO ALL'HERMADA 2014. Ideata dall'Associazione ZENOBI e dalla Proloco Fogliano Redipuglia attraverso i Sentieri di PACE, la giornata vedrà la base alla Casa Klarčeva – Ceroglie 13. Al ritorno dalle escursioni i partecipanti potranno gustare i tipici prodotti del Carso allietati dal Coro S. Ignazio di Gorizia e dalla Banda di Aurisina. Sono previste due diverse escursioni con rientri lungo un percorso ad anello; i partecipanti possano vedere e conoscere gli equipaggiamenti degli eserciti austro-ungarico e italiano indossati per l’occasione dai gruppi di rievocazione storica. Presente un book shop con alcuni titoli recenti e non, legati al territorio e alla sua storia. Le iscrizioni alle escursioni sono gratuite sul posto. I tempi dei percorsi sono calcolati comprendendo i momenti per le spiegazioni e le letture a tema.
Partenze dalla Casa Klarceva alle ore:
lunghe (tre ore) partenze ore 9 e 11
corte (due ore) partenze ore10 e 12
Escursione breve “Fritz Weber”
Si percorre il sentiero fino al bivio per la Cima Hermada, (Q. 323), salita alla cima e rientro a Ceroglie. Percorso di due ore tutto compreso.
Escursione lunga “Ludwig Grünbacher”
Si percorre il sentiero fino al bivio per la Cima Hermada, per continuare sul sentiero CAI n. 3. Da qui, con vari saliscendi si raggiunge il Monte Sambuco (q. 213) con le sue trincee dominanti il vallone di Brestovizza-Brestovica. Ritorno lungo un percorso ad anello.
Ogni partecipante deve essere munito di una bottiglia d’acqua, abbigliamento adatto a una escursione sul Carso e calzare un paio di pedule.
info
http://latradottafvg.blogspot.it/2014/05/ritorno-al-monte-hermada-2014.html
http://gruppoermadavf.blogspot.it/2014/04/dal-30-aprile-2014-apre-la-mostra-voci.html
http://gruppoermadavf.blogspot.it/2014/04/dal-30-aprile-2014-apre-la-mostra-voci.html
IL MONTE HERMADA
E LE LINEE DEL MONTE SAMBUCO
Quando nel 1915 l’Italia, rompendo la sua neutralità, dichiarò la guerra all’Austria, mise inconsapevolmente in moto una catena di eventi destinati a trasformare il monte Hermada (q. 323) in un imprendibile baluardo. Eccezionale osservatorio verso la pianura, fu fortificato sin dai primi giorni di guerra con linee di trincee e osservatori blindati che andavano tanto più a moltiplicarsi e rinforzarsi quanto più le offensive dell’esercito italiano si avvicinavano alle sue pendici. Innumerevoli le caverne artificiali scavate nella dura roccia carsica, molte quelle naturali adattate a scopi militari con lavori ancora oggi ben leggibili la cui mole non può che stupire tanto il gitante occasionale quanto lo storico o l’appassionato. Il settore dell’Hermada - o meglio le sue pendici - è stato il luogo su cui si sono infrante le speranze italiane di raggiungere rapidamente Trieste, l’ultimo baluardo degli imperiali particolarmente nell’anno 1917, durante la decima e dell’undicesima battaglia dell’Isonzo. Anche l’Hermada ha conosciuto l’opera distruttiva dei recuperanti che il mestiere lo facevano per procurarsi di che vivere sia dopo la prima che, in modo minore, dopo la seconda guerra mondiale. Oggi invece su queste quote come altrove ci si muove con intenti diversi,, seguendo i dettami dell’Archeologia della Grande Guerra, l’archeologia dei nonni. Si cercano infatti sul terreno e nelle caverne le tracce dei sistemi organizzati che rendevano quasi possibile vivere nelle situazioni estreme provocate da un fuoco a tamburo o da giorni passati al buio senza sapere se come o quando da quella caverne si sarebbe usciti per andare incontro a un incerto destino. La specificità del monte Hermada è data dal fatto che tutto ciò che si vede, tutto ciò che è rimasto
La strada che oggi come ieri unisce Aurisina-Nabresina alle pendici del Monte Hermada.
mercoledì 14 maggio 2014
SABATO 17 MAGGIO UNA GRANDE SERATA DI CULTURA
Trieste, 13/5/2014
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PUBBLICA PRESENTAZIONE DEI VOLUMI “COSÌ HO VISSUTO-BIOGRAFIA DI UN SECOLO” DI TATJANA ROJC CON BORIS PAHOR E “IL TESORO D'ITALIA” DI VITTORIO SGARBI, ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI
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SABATO 17 (ORE 19), LETTERATURA E ARTE AL RIDOTTO DEL “VERDI” (VIA SAN CARLO)
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Una prestigiosa serata di letteratura e arte avrà luogo questo sabato, 17 maggio, con inizio alle ore 19, alla Sala del Ridotto “Victor De Sabata” del Teatro “Verdi” (ingresso da via San Carlo).
Co-organizzato dalla casa editrice Bompiani di Milano, dalla Fondazione Teatro Lirico "Giuseppe Verdi", dal Lions Club di Duino Aurisina e dal Circolo Culturale e Sportivo Ajser 2000 pure di Aurisina, con il patrocinio del Comune di Trieste, l'evento prevede la pubblica presentazione contemporanea di due volumi e l’incontro del pubblico triestino con i rispettivi Autori. Verranno così proposti e illustrati i libri “Così ho vissuto - Biografia di un secolo” di Tatjana Rojc con Boris Pahor quale “guida” e testimone di un’epoca e “Il tesoro d'Italia – La lunga avventura dell'arte” di Vittorio Sgarbi. Due testi diversi tra loro ma accomunati da un fondamentale intento di messa a punto culturale e storica della realtà, oltre che dall’essere entrambi pubblicati dalla medesima casa editrice, la prestigiosa Bompiani, ma anche, certamente, dalla comune matrice o dal forte legame con la nostra Città di tutti e tre i protagonisti della serata. La quale avrà anche una “chicca” introduttiva in musica a cura della Fondazione “Giuseppe Verdi”, con la partecipazione del M° Stefano Furini, primo violino di spalla del Teatro. Nel corso della presentazione della manifestazione, oggi in Municipio, l'Assessore alla Cultura del Comune di Trieste, ha illustrato le motivazioni del convinto appoggio dell’Amministrazione all’iniziativa, innanzitutto per la grande stima verso gli Autori, quindi per l’importanza fondamentale del messaggio da essi recato: Boris Pahor, “interpretato” da Tatjana Rojc, a rappresentare tutta la complessità di Trieste, davvero crogiolo – come ormai tutti riconoscono – di popoli e culture, ma per ricostruire il quale, dopo la distruzione della “casa comune” in cui tutti i nostri popoli abitavano in pace fino al 1914, ci sono voluti decenni e decenni di tragedie, esclusioni, sofferenze, lontananze, come Pahor ricorda a tutti noi. E appena adesso, questa “casa” la stiamo lentamente e finalmente recuperando; e poi Vittorio Sgarbi, in modo diverso ma anche lui, con la sua nuova guida alle meraviglie d’Italia e con la sua lunga appassionata opera in difesa del patrimonio artistico del Paese, a riaffermare il valore fondante e irrinunciabile della cultura, la necessità – anche qui – di un “recupero”, della “ricostruzione”, innanzitutto interiore, di una coscienza culturale e perciò civile. Con l’occasione, l'Assessore comunale alla Cultura, ricordando la prossima apertura del nuovo Museo “de Henriquez”, ha voluto rimarcare la necessità di un quanto più prossimo definitivo restauro della Biblioteca Civica “autentica casa della cultura della Città”, tra l’altro in una Trieste che è carente di una vera e propria Casa della Letteratura che invece ben si meriterebbe viste le nostre ben più che significative tradizioni e “presenze” in tal senso. Auspicando infine anche un adeguato recupero di tutto il “fronte mare” cittadino, da Palazzo Carciotti all’area di Campo Marzio e al prezioso Museo Ferroviario, considerando come lo stesso “profilo” delle Rive costituisca, anche simbolicamente, un primario elemento fondante dell’identità storico-culturale della città. Sono intervenuti quindi Piero Colavitti, portando il saluto di Vittorio Sgarbi “sempre disponibile a collaborare con grande affetto per Trieste, anche recando alcune proposte innovative”, Massimo Romita presidente del Lions Club di Duino Aurisina, e Tatjana Rojc che ha illustrato il nuovo volume su Boris Pahor sottolineandone la ricchezza, anche di corredi fotografici e documentari (vedi anche scheda qui allegata), ringraziando vivamente gli sponsor dell’incontro di sabato, la Fondazione CRTrieste e la ZKB-Banca di Credito Cooperativo del Carso, con l’apporto anche dal “Why not” di Sistiana. COMTS - FS SCHEDE Tatjana Rojc, nata a Trieste, studiosa di lettere slovene e letterature comparate, si dedica alla poesia slovena a cavallo tra Ottocento e Novecento e ad autori come Srečko Kosovel, France Balantič, Alojz Rebula, Miroslav Košuta e, soprattutto, Boris Pahor, che la considera l'interprete più approfondita della sua opera. Autrice di monografie, saggi e articoli critici in italiano e sloveno, ha collaborato in qualità di docente di Lingua e letteratura slovena e di Traduzione con gli atenei di Lubiana, Nova Gorica, Udine, Trieste e Roma “La Sapienza”. In qualità di autrice, sceneggiatrice e regista collabora con la sede RAI di Trieste e con la Radiotelevisione nazionale slovena. Boris Pahor, nato a Trieste il 26 agosto 1913, è uno dei maggiori scrittori sloveni di cittadinanza italiana. Durante la Seconda guerra mondiale ha aderito al Fronte di Liberazione sloveno ed è stato deportato nei lager nazisti, esperienza a cui ha dato voce in gran parte della sua produzione letteraria, in particolare nel capolavoro “Necropoli” (1967 - uscito in italiano a quarant'anni di distanza). Difensore della libertà e della dignità ha trovato negli umiliati e negli offesi i protagonisti della sua vicenda umana e della sua narrativa, come anche del suo pensiero storico e politico. E' autore di una trentina di volumi, fra narrativa e saggistica, tradotti in più di dieci lingue, tra i quali ricordiamo, appunto, Necropoli, Il rogo nel porto, Una primavera difficile, La villa sul lago, Qui è proibito parlare, Dentro il labirinto, Piazza Oberdan. L'edizione in italiano della monografia su Boris Pahor dal titolo “Così ho vissuto - Biografia di un secolo” di Tatjana Rojc, è il riadattamento della versione in lingua slovena con cui il prestigioso editore Cankarjeva Založba di Lubiana ha voluto onorare i cento anni di Boris Pahor. L'autrice ha condotto lo scrittore attraverso un racconto della sua vita riadattando una serie di incontri, proposti per i programmi in lingua slovena della RAI di Trieste, che sono il filo conduttore dell'opera monografica, corredata da una ampia contestualizzazione storica e letteraria fatta dall'autrice e da ricco materiale fotografico. Il curatore dell'edizione slovena Zdravko Duša descrive l'opera come “integrata dalle descrizioni fatte dell'autrice degli ambienti triestini e della presenza slovena nella città portuale che fu austro-ungarica e divenuta successivamente italiana”, e completata da passaggi, in parte sconosciuti o inediti, tratti delle opere di Pahor. Il Novecento è il secolo di Pahor: ne ha vissuto gli orrori e le conquiste, facendosene testimone per eccellenza. Il racconto della sua esperienza esistenziale è, dunque, un racconto etico e vivo, denso di avvenimenti e aneddoti che seguono un tracciato cronologico ma mai banale o scontato. Non si tratta dunque solo di una biografia ma anche della storia di Trieste, storia in cui si specchia la storia del Novecento europeo. Così, accanto alla storia viva, in presa diretta di Trieste, della comunità slovena e delle altre comunità che arricchivano e in parte arricchiscono, la città, accanto alla cronaca della disgregazione dell’Impero asburgico, della Grande guerra, dello squadrismo e del fascismo, Boris Pahor racconta la sua crisi esistenziale, l’esperienza della guerra in Africa, l’adesione al Fronte di Liberazione sloveno e la conseguente deportazione nei lager, il difficile ritorno alla libertà e alla vita. Vittorio Sgarbi è nato a Ferrara. Critico e storico dell’arte, ha curato numerose mostre in Italia e all’estero, è autore di saggi e articoli. Nel 2011 ha diretto il Padiglione Italia per la 54a Biennale d’Arte di Venezia. Per Bompiani ha pubblicato Il bene e il bello (2002), Dell’anima (2004), Ragione e passione. Contro l’indifferenza (2005), Vedere le parole (2006), Clausura a Milano e non solo. Da suor Letizia a Salemi (e ritorno) (2008), L’Italia delle meraviglie. Una cartografia del cuore (2009), Viaggio sentimentale nell’Italia dei desideri (2010), Le meraviglie di Roma. Dal Rinascimento ai giorni nostri (2011), Piene di grazia. I volti della donna nell’arte (2011) e L’arte è contemporanea (2012). “Il tesoro d’Italia - La lunga avventura dell'arte” è una guida alle meraviglie nascoste d’Italia, la storia dell’arte raccontata di paese in paese, attraverso i grandi capolavori e gli artisti meno noti. L’Italia è un Paese ricco. L’Italia ha un tesoro di inestimabile valore. Ed è un tesoro diffuso, capillare, democraticamente disperso ogni due chilometri quadrati del suo suolo. Ma gli italiani non sanno di averlo, questo tesoro. E, non sapendolo, lo sciupano. Vittorio Sgarbi è tra i pochissimi, forse l’unico in Italia, a poterne comporre una mappatura attenta, precisa, di villaggio in villaggio, con il suo consueto stile, elegante e chiaro, personale, persino diaristico, sempre e comunque avvincente. Oltre 40 artisti, alcuni notissimi, molti pochissimo noti, delle vere e proprie scoperte. Tutti tesori che Sgarbi perlustra e racconta. Ne esce non solo una “cartografia del cuore” ma una ragionata e cronologica storia dell’arte, come mai è stata raccontata, che in questo volume si sofferma sui secoli XI, XII, XIII, XIV. “Il tesoro - La lunga avventura dell’arte”, dunque, è strumento per chi vuole conoscere il nostro Paese, per chi vuole conoscere l’arte, per chi vuole, semplicemente, ad apertura di pagina, decidere di vedere quale tesoro si “nasconda” dietro l’uscio della propria casa. Pahor in Sgarbi za isto mizoV soboto, 17. maja, v mali dvorani Verdijevega gledališča v TrstuNa srečanju bo govor o knjigi Così ho vissuto, ki sta jo napisala Boris Pahor in Tatjana Rojc (ARHIV)
Dva avtorja, dve knjigi, en založnik. Mala dvorana Verdijevega gledališča bo v soboto gostila prav posebno srečanje, ki ga bosta izoblikovala vidna predstavnika sodobne kulturne scene: Boris Pahor in Vittorio Sgarbi. Na prvi pogled zelo različna avtorja, ki pa imata marsikaj skupnega, na primer veliko ljubezen do lepote in Trsta.
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venerdì 9 maggio 2014
NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO PER IL LIONS CLUB TRIESTE EUROPA 2014/2015
Cari amici, vi invio una nota sulla composizione del consiglio Direttivo per il nuovo anno sociale. Cordialmente. Dario Stechina Consiglio direttivo |
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Presidente | Dario Stechina | |
Past Presidente | Vittorio Piccoli | |
1° Vice Presidente | Marco Giacomello | |
2° Vice Presidente | Enrico Norbedo | |
Segretario | Maria Cavalagli | |
Tesoriere | Glauco Fumis | |
Cerimoniere | Tullio Maestro | |
Censore | Mario Piccozzi | |
Consigliere | Ljiljana Avirovic | |
Consigliere | Vincenzo Livia | |
Consigliere | Giuliana Cunzari |
La rivoluzione del digitale 6 maggio 2014
Posted by Lions Club Trieste Europa in News.Tags: Bettina Todisco, Davide Mezzina, Fulvio Sbroiavacca, Fulvio Treu, Glauco Fumis, Jadranka Cavcic, Marco Giacomello
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Nuovo appuntamento con l’informatica, venerdì 9 maggio alle ore 19.00, presso l’Hotel Greif Maria Theresia.
Alla conferenza dal titolo “Digitale: ieri, oggi e domani” intervengono: Fulvio Sbroiavacca, Jadranka Cavcic, Marco Giacomello, Bettina Todisco, Glauco Fumis, Fulvio Treu e Davide Mezzina.
A convegno con Claudio Magris, una serata per immagini 14 aprile 2014
Posted by Lions Club Trieste Europa in Immagini.Tags: Claudio Magris
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9 aprile 2014
Foto di Marco Giacomello.
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