Multidistretto
Stop al diabete
Si è svolta a Perugia, il 21 novembre, l’Assemblea annuale dell’Associazione Italiana Lions per il Diabete (AILD) Onlus alla quale hanno partecipato il Governatore del Distretto 108 L Maria Antonietta Lamberti, i PDG Aron Bengio (108 Ia1) e Giuliano Barsotti (108 La) membri del Consiglio Direttivo dell’AILD, i Referenti AILD Alberto Vinci (108 L), Marco Tagliaferri (108 A), e Mario Aimi (108 La) ed il Presidente AILD Paolo Brunetti (108 L) con il Cerimoniere per l’Umbria Antonio Ansalone (108 L) e vari soci Lions. Di Paolo Brunetti
I motivi che hanno legittimato la nascita dell’AILD nel 1990 appaiono oggi ancora più validi alla luce della recente analisi compiuta dalla International Diabetes Federation (IDF) sulla diffusione del diabete nella regione Europea. Secondo questa indagine, in Italia, ben l’8.5% della popolazione di età compresa fra 20 e 79 anni è affetta da diabete. In numeri assoluti, i diabetici che sono tali e sanno di esserlo sono 3.900.000 ma a questi vanno aggiunti 1.600.000 soggetti egualmente affetti da diabete pur ignorando di esserlo per un numero complessivo di 5.500.000. In assenza di una politica attiva, queste cifre, secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), sono destinate ad aumentare del 20% di qui al 2030.
La gravità di questi rilievi sta nel fatto che il diabete riduce, in media, l’aspettativa di vita di 5-10 anni e ciò perché il diabete è una delle cause maggiori di incidenti cardiovascolari (infarto del miocardio, ictus cerebrale, insufficienza vascolare degli arti inferiori), di retinopatia di vario grado fino alla cecità, di insufficienza renale con necessità di dialisi e di neuropatia periferica, una delle cause principali di amputazione degli arti inferiori.
E’ facilmente comprensibile come questa patologia si traduca in un aumento dei costi sanitari. Basti pensare che la spesa sanitaria media per un cittadino con diabete è, in media, di 2.600 euro all’anno, più del doppio rispetto a soggetti di pari età e sesso ma senza diabete. Inoltre, il costo può lievitare fino a 17.541 euro per un soggetto con diabete pluricomplicato. Ciò si traduce in una cifra complessiva dei costi sociosanitari per il welfare italiano di 12 miliardi di euro pari a più dell’11% dell’intero fondo sanitario nazionale.
La missione dell’AILD parte da questi presupposti per impostare un’azione volta alla prevenzione primaria del diabete e alla prevenzione secondaria delle sue complicanze, assumendo anche, nel contempo, un impegno al sostegno della ricerca scientifica nelle sedi universitarie in rapporto alle disponibilità finanziarie dell’associazione.
La prevenzione del diabete di tipo 2 passa attraverso la prevenzione dell’obesità e del sovrappeso che abitualmente lo precedono attraverso l’educazione ad un corretto stile di vita. L’intervento è, come è facile intuire, tanto più efficace se attuato precocemente fin dall’età scolastica. Non dobbiamo dimenticare infatti che, nel nostro Paese, il 30% dei bambini è affetto da sovrappeso o da obesità e che l’obesità infantile è la premessa per la persistenza dell’obesità in età adulta con la conseguente comparsa delle malattie metaboliche e cardiovascolari.
La prevenzione delle malattie dell’adulto passa perciò attraverso l’educazione ad un corretto stile di vita sotto il profilo nutrizionale e motorio impostato fin dall’infanzia. Ciò è possibile attraverso un contatto diretto con la popolazione scolastica o, come è stato proposto dall’AILD, attraverso l’impiego di un progetto educativo informatico messo a punto dall’AILD, denominato “Previenigiocando”, che consente un contatto interattivo, tramite una piattaforma online con docenti, studenti e genitori.
Se l’educazione ad un corretto stile di vita è fondamentale nella prevenzione del diabete, una diagnosi precoce è essenziale per la prevenzione delle sue complicanze a lungo termine. La terapia è infatti tanto più efficace quanto più precoce è la sua applicazione nella storia naturale della malattia. A questo servono le indagini di screening del diabete che l’AILD ha organizzato nelle piazze o nelle sedi di varie associazioni, associando al dosaggio della glicemia anche il rilievo di una serie di parametri anamnestici e antropometrici che consentono di definire la percentuale di rischio che ciascuno ha di sviluppare il diabete negli anni a venire. In Umbria, allo screening realizzato in occasione della “Giornata Mondiale del Diabete”, il 14 novembre, si è affiancato quello realizzato, grazie alla preziosa collaborazione di Federfarma e del patrocinio della Regione, nelle oltre 100 farmacie che hanno aderito al programma per un numero complessivo di contatti prossimo alle 1.000 unità.
Analoghe attività di screening e di rilevazione del rischio sono state eseguite e presentate durante l’assemblea in altre Regioni.
In un video proiettato nel corso dell’incontro, l’IPDG Francesco Barracchia (108 Ab), che non ha potuto essere personalmente presente, ha mostrato i risultati di una vasta indagine eseguita con la medesima metodologia in Puglia. E’ stata un’indagine di vaste proporzioni condotta in modo esemplare e con importanti risultati. Si è partiti ancora dalla rilevazione di un netto incremento della prevalenza del diabete, della ipertensione arteriosa e delle malattie cardiache nel ventennio che va dal 1992 al 2012, fissando in particolar modo l’attenzione sul diabete la cui prevalenza è passata dal 4.9% al 6.7% dell’intera popolazione in accordo con quanto è noto a livello nazionale.
La campagna di prevenzione del diabete, mirata alla informazione, allo screening e alla rilevazione del rischio, è stata impostata nell’intera regione Puglia, in sintonia con l’AILD, con il coinvolgimento di 88 Club presenti in 54 Comuni, di 6 ASL, di 65 medici e 42 infermieri, di 9 TV locali e di 40 testate giornalistiche, sotto l’egida della Agenzia Regionale per la Sanità e con la collaborazione di due case farmaceutiche. Sono stati allestiti in 44 piazze del Distretto altrettanti gazebo che hanno registrato un’abbondante affluenza di pubblico. Complessivamente sono state eseguire 3.146 glicemie, compilati altrettanti moduli del rischio e distribuiti 25.000 pieghevoli in cui erano sintetizzate le principali notizie sul diabete, sul modo corretto di affrontarlo e di prevenirlo, sull’AILD e sulle varie attività dei Lions nel mondo. E’ stato anche organizzato nel Teatro Paisiello di Lecce un concerto di beneficienza il cui ricavato è stato donato generosamente all’AILD.
Egualmente estesa l’attività di diagnosi e prevenzione svolta da Mario Aimi (108 La) in Toscana con la collaborazione di alcune associazioni dei pazienti diabetici. Sono state organizzate, nel corso del 2013, ben 15 manifestazioni di screening scaglionate in varie città della Toscana, fra cui Firenze, con il controllo di oltre 2.000 persone. Nella valutazione dei fattori di rischio ha trovato conferma il ruolo svolto dalla familiarità diabetica e dalla obesità addominale, espressa dalla misura della circonferenza alla vita, nell’evocare il diabete e, viceversa, della attività fisica nel prevenirne la comparsa.
Anche i Lions Club di Saronno, coordinati dall’officer distrettuale Giacomo Mariscalco hanno celebrato la “Giornata Mondiale del Diabete” con una vasta manifestazione di screening, verificando, in alcune centinaia di soggetti, la presenza di diabete misconosciuto o di un rischio elevato di contrarre il diabete.
Il cardine della prevenzione e della terapia del diabete è l’adozione di un corretto stile di vita. Questo concetto ha trovato un’ampia illustrazione nella presentazione di Marco Tagliaferri (108 A), ideatore e conduttore di un “Educational Health Program” che, con un team di professionisti, introduce soggetti obesi e diabetici ma anche persone sane e che tali vogliono rimanere verso un modello di vita caratterizzato da una “sana alimentazione di qualità, naturale e mediterranea” e da una “sana attività di movimento”.
L’AILD è aperta a collaborazioni sul piano internazionale. Il PDG Aron Bengio (108 Ia1), Coordinatore 2013-15 dell’Osservatorio della Solidarietà Mediterranea, ha ricordato, a questo proposito, l’operazione svolta a Tangeri, in due riprese, con la donazione, da parte dell’AILD, al Centro per bambini diabetici Said Nusseiri, di insulina, siringhe, glucometri per un valore di 50.000 euro, e la firma, nel 2013, di un accordo di partenariato con l’omologa francese “LIDER Diabète” dei Lions francesi che prevede lo scambio di esperienze sulle operazioni di screening e l’organizzazione di giornate dedicate da svolgersi contemporaneamente in ambito Mediterraneo, iniziando da Italia e Francia, nei Distretti Lions gemellati 108 Ia1, 108 Ia2, 108 Ia3, 103 Costa Azzurra/Corsica, con l’intento di allargare progressivamente questa esperienza nel bacino Mediterraneo, con una rete di collaboratori da creare grazie al supporto dell’Osservatorio Lions della Solidarietà Mediterranea.
Il contrasto alla diffusione della malattia diabetica presuppone la conoscenza delle sue origini. Alberto Vinci (108 L), referente per l’AILD, si è soffermato su un aspetto finora poco dibattuto: il ruolo che fattori sociali ed economici hanno nel determinare quella che sembra una inarrestabile epidemia. Alcuni studi hanno messo in correlazione i dati sul diabete con quelli della povertà, giungendo alla conclusione che le persone con un reddito inferiore ai 7.000 euro all’anno hanno il doppio delle probabilità di ammalarsi di diabete di tipo 2. Una ricerca francese ha dimostrato che, prima dei 65 anni, si osservano più casi di diabete tra le persone precarie (6,9%) che tra quelle poco o affatto precarie (4,4%). Anche in Italia, il divario esistente nella prevalenza del diabete fra Nord e Sud, con valori più elevati nell’Italia Meridionale, può essere attribuito, oltre che a fattori di ordine genetico, alla diseguaglianza esistente sul piano economico.
Dalle diverse relazioni emerge un ventaglio di varie opportunità per una politica di intervento volta ad arrestare l’epidemia di diabete e di cui l’AILD, nelle sue varie componenti, può farsi interprete: informare ma soprattutto educare ad uno stile di vita corretto fin dalla più giovane età, utilizzando tutti gli strumenti disponibili da quelli tradizionali a quelli tecnologicamente più avanzati, fornire una attività di counseling in sportelli Lions a ciò dedicati, senza dimenticare il ruolo negativo delle diseguaglianze sociali che invita ad essere promotori di iniziative di solidarietà.
La gravità di questi rilievi sta nel fatto che il diabete riduce, in media, l’aspettativa di vita di 5-10 anni e ciò perché il diabete è una delle cause maggiori di incidenti cardiovascolari (infarto del miocardio, ictus cerebrale, insufficienza vascolare degli arti inferiori), di retinopatia di vario grado fino alla cecità, di insufficienza renale con necessità di dialisi e di neuropatia periferica, una delle cause principali di amputazione degli arti inferiori.
E’ facilmente comprensibile come questa patologia si traduca in un aumento dei costi sanitari. Basti pensare che la spesa sanitaria media per un cittadino con diabete è, in media, di 2.600 euro all’anno, più del doppio rispetto a soggetti di pari età e sesso ma senza diabete. Inoltre, il costo può lievitare fino a 17.541 euro per un soggetto con diabete pluricomplicato. Ciò si traduce in una cifra complessiva dei costi sociosanitari per il welfare italiano di 12 miliardi di euro pari a più dell’11% dell’intero fondo sanitario nazionale.
La missione dell’AILD parte da questi presupposti per impostare un’azione volta alla prevenzione primaria del diabete e alla prevenzione secondaria delle sue complicanze, assumendo anche, nel contempo, un impegno al sostegno della ricerca scientifica nelle sedi universitarie in rapporto alle disponibilità finanziarie dell’associazione.
La prevenzione del diabete di tipo 2 passa attraverso la prevenzione dell’obesità e del sovrappeso che abitualmente lo precedono attraverso l’educazione ad un corretto stile di vita. L’intervento è, come è facile intuire, tanto più efficace se attuato precocemente fin dall’età scolastica. Non dobbiamo dimenticare infatti che, nel nostro Paese, il 30% dei bambini è affetto da sovrappeso o da obesità e che l’obesità infantile è la premessa per la persistenza dell’obesità in età adulta con la conseguente comparsa delle malattie metaboliche e cardiovascolari.
La prevenzione delle malattie dell’adulto passa perciò attraverso l’educazione ad un corretto stile di vita sotto il profilo nutrizionale e motorio impostato fin dall’infanzia. Ciò è possibile attraverso un contatto diretto con la popolazione scolastica o, come è stato proposto dall’AILD, attraverso l’impiego di un progetto educativo informatico messo a punto dall’AILD, denominato “Previenigiocando”, che consente un contatto interattivo, tramite una piattaforma online con docenti, studenti e genitori.
Se l’educazione ad un corretto stile di vita è fondamentale nella prevenzione del diabete, una diagnosi precoce è essenziale per la prevenzione delle sue complicanze a lungo termine. La terapia è infatti tanto più efficace quanto più precoce è la sua applicazione nella storia naturale della malattia. A questo servono le indagini di screening del diabete che l’AILD ha organizzato nelle piazze o nelle sedi di varie associazioni, associando al dosaggio della glicemia anche il rilievo di una serie di parametri anamnestici e antropometrici che consentono di definire la percentuale di rischio che ciascuno ha di sviluppare il diabete negli anni a venire. In Umbria, allo screening realizzato in occasione della “Giornata Mondiale del Diabete”, il 14 novembre, si è affiancato quello realizzato, grazie alla preziosa collaborazione di Federfarma e del patrocinio della Regione, nelle oltre 100 farmacie che hanno aderito al programma per un numero complessivo di contatti prossimo alle 1.000 unità.
Analoghe attività di screening e di rilevazione del rischio sono state eseguite e presentate durante l’assemblea in altre Regioni.
In un video proiettato nel corso dell’incontro, l’IPDG Francesco Barracchia (108 Ab), che non ha potuto essere personalmente presente, ha mostrato i risultati di una vasta indagine eseguita con la medesima metodologia in Puglia. E’ stata un’indagine di vaste proporzioni condotta in modo esemplare e con importanti risultati. Si è partiti ancora dalla rilevazione di un netto incremento della prevalenza del diabete, della ipertensione arteriosa e delle malattie cardiache nel ventennio che va dal 1992 al 2012, fissando in particolar modo l’attenzione sul diabete la cui prevalenza è passata dal 4.9% al 6.7% dell’intera popolazione in accordo con quanto è noto a livello nazionale.
La campagna di prevenzione del diabete, mirata alla informazione, allo screening e alla rilevazione del rischio, è stata impostata nell’intera regione Puglia, in sintonia con l’AILD, con il coinvolgimento di 88 Club presenti in 54 Comuni, di 6 ASL, di 65 medici e 42 infermieri, di 9 TV locali e di 40 testate giornalistiche, sotto l’egida della Agenzia Regionale per la Sanità e con la collaborazione di due case farmaceutiche. Sono stati allestiti in 44 piazze del Distretto altrettanti gazebo che hanno registrato un’abbondante affluenza di pubblico. Complessivamente sono state eseguire 3.146 glicemie, compilati altrettanti moduli del rischio e distribuiti 25.000 pieghevoli in cui erano sintetizzate le principali notizie sul diabete, sul modo corretto di affrontarlo e di prevenirlo, sull’AILD e sulle varie attività dei Lions nel mondo. E’ stato anche organizzato nel Teatro Paisiello di Lecce un concerto di beneficienza il cui ricavato è stato donato generosamente all’AILD.
Egualmente estesa l’attività di diagnosi e prevenzione svolta da Mario Aimi (108 La) in Toscana con la collaborazione di alcune associazioni dei pazienti diabetici. Sono state organizzate, nel corso del 2013, ben 15 manifestazioni di screening scaglionate in varie città della Toscana, fra cui Firenze, con il controllo di oltre 2.000 persone. Nella valutazione dei fattori di rischio ha trovato conferma il ruolo svolto dalla familiarità diabetica e dalla obesità addominale, espressa dalla misura della circonferenza alla vita, nell’evocare il diabete e, viceversa, della attività fisica nel prevenirne la comparsa.
Anche i Lions Club di Saronno, coordinati dall’officer distrettuale Giacomo Mariscalco hanno celebrato la “Giornata Mondiale del Diabete” con una vasta manifestazione di screening, verificando, in alcune centinaia di soggetti, la presenza di diabete misconosciuto o di un rischio elevato di contrarre il diabete.
Il cardine della prevenzione e della terapia del diabete è l’adozione di un corretto stile di vita. Questo concetto ha trovato un’ampia illustrazione nella presentazione di Marco Tagliaferri (108 A), ideatore e conduttore di un “Educational Health Program” che, con un team di professionisti, introduce soggetti obesi e diabetici ma anche persone sane e che tali vogliono rimanere verso un modello di vita caratterizzato da una “sana alimentazione di qualità, naturale e mediterranea” e da una “sana attività di movimento”.
L’AILD è aperta a collaborazioni sul piano internazionale. Il PDG Aron Bengio (108 Ia1), Coordinatore 2013-15 dell’Osservatorio della Solidarietà Mediterranea, ha ricordato, a questo proposito, l’operazione svolta a Tangeri, in due riprese, con la donazione, da parte dell’AILD, al Centro per bambini diabetici Said Nusseiri, di insulina, siringhe, glucometri per un valore di 50.000 euro, e la firma, nel 2013, di un accordo di partenariato con l’omologa francese “LIDER Diabète” dei Lions francesi che prevede lo scambio di esperienze sulle operazioni di screening e l’organizzazione di giornate dedicate da svolgersi contemporaneamente in ambito Mediterraneo, iniziando da Italia e Francia, nei Distretti Lions gemellati 108 Ia1, 108 Ia2, 108 Ia3, 103 Costa Azzurra/Corsica, con l’intento di allargare progressivamente questa esperienza nel bacino Mediterraneo, con una rete di collaboratori da creare grazie al supporto dell’Osservatorio Lions della Solidarietà Mediterranea.
Il contrasto alla diffusione della malattia diabetica presuppone la conoscenza delle sue origini. Alberto Vinci (108 L), referente per l’AILD, si è soffermato su un aspetto finora poco dibattuto: il ruolo che fattori sociali ed economici hanno nel determinare quella che sembra una inarrestabile epidemia. Alcuni studi hanno messo in correlazione i dati sul diabete con quelli della povertà, giungendo alla conclusione che le persone con un reddito inferiore ai 7.000 euro all’anno hanno il doppio delle probabilità di ammalarsi di diabete di tipo 2. Una ricerca francese ha dimostrato che, prima dei 65 anni, si osservano più casi di diabete tra le persone precarie (6,9%) che tra quelle poco o affatto precarie (4,4%). Anche in Italia, il divario esistente nella prevalenza del diabete fra Nord e Sud, con valori più elevati nell’Italia Meridionale, può essere attribuito, oltre che a fattori di ordine genetico, alla diseguaglianza esistente sul piano economico.
Dalle diverse relazioni emerge un ventaglio di varie opportunità per una politica di intervento volta ad arrestare l’epidemia di diabete e di cui l’AILD, nelle sue varie componenti, può farsi interprete: informare ma soprattutto educare ad uno stile di vita corretto fin dalla più giovane età, utilizzando tutti gli strumenti disponibili da quelli tradizionali a quelli tecnologicamente più avanzati, fornire una attività di counseling in sportelli Lions a ciò dedicati, senza dimenticare il ruolo negativo delle diseguaglianze sociali che invita ad essere promotori di iniziative di solidarietà.