martedì 20 maggio 2014

LIONS CLUB INTERNATIONAL FOUNDATION

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Chairperson Madden signing Carter Center MOUGentili Lions,
 
le ultime settimane sono state molto entusiasmanti per la LCIF! Abbiamo raggiunto diversi traguardi tramite le nostre collaborazioni nel settore della vista e della salute che aiuteranno milioni di persone.
 
Solo la scorsa settimana, ho avuto l'opportunità di incontrare l'ex-Presidente degli Stati Uniti e Lion Jimmy Carter presso la sede del Carter Center, e sono felice di annunciare l'espansione dell'Iniziativa SightFirst di Lions-Carter Center mirata a prevenire la cecità e a salvare la vista della gente. LCIF ha espresso la propria intenzione di fornire più di 8 milioni di dollari in un triennio, allo scopo di continuare nell'impegno contro il tracoma, che porta alla cecità, e contro l'oncocercosi, nei luoghi in cui il bisogno è maggiore.
 
I Lions stanno anche facendo grandi progressi contro un'altra malattia, il morbillo, grazie a voi. Abbiamo sfidato i Lions a raccogliere, nel mese di aprile, 1 milione di dollari nell'ambito della nostra sfida di 30 giorni per il morbillo, e siete andati oltre quest'obiettivo! Il totale delle donazioni è stato di US$870.000, che saranno affiancati da un ammontare integrativo di US$500.000 offerto da Abhey Oswal e dal Past Governatore Distrettuale Aruna Oswal. È stato per me un vero piacere informare la famiglia Oswal che la LCIF ha sorpassato l'obiettivo e che, con il loro contributo, verranno offerti 1,3 milioni di dollari a favore di vaccinazioni che salvano la vita. Ora, un numero molto maggiore di genitori non dovrà più preoccuparsi di perdere un figlio a causa del morbillo, come è successo a così tanti altri.
 
Questi contributi potranno aiutare un numero ancora maggiore di persone grazie alla nostra collaborazione con la GAVI Alliance. Quando ci siamo impegnati a raccogliere 30 milioni di dollari per il morbillo attraverso la GAVI Alliance entro il 2017, GAVI ha accettato di raddoppiare le donazioni a LCIF tramite il suo fondo integrativo. Ciò significa che 1,3 milioni di dollari raccolti da LCIF per il morbillo ad aprile verranno raddoppiati per un totale di oltre 2,6 milioni! Che risultato favoloso in un periodo di tempo così breve.
 
È tramite Lions come voi e partner come il Carter Center e la GAVI Alliance che il nostro impegno per il service viene potenziato in tutto il mondo. Lavorando insieme, possiamo aiutare più persone di quanto non abbiamo mai fatto prima.
 
Cordiali saluti,
 
Wayne A. Madden
Presidente, Fondazione Lions Clubs International
Espansione dell'Iniziativa SightFirst di Lions-Carter Center 
Chairperson Madden signing Carter Center MOUNel corso di una cerimonia tenutasi presso la sede del Carter Center il 15 maggio 2014, il Presidente di LCIF Wayne Madden ha incontrato l'ex Presidente americano Jimmy Carter al quale ha espresso l'intenzione di fornire 8,8 milioni di dollari a favore dell'Iniziativa SightFirst di Lions-Carter Center. La collaborazione continuerà ad incentrarsi sul porre fine alle sofferenze provocate dai mali che sono i maggiori responsabili di cecità prevenibile in Etiopia, Mali, Niger e Uganda. 
 
La partnership tra il Carter Center e la Fondazione Lions Clubs International, chiamata Iniziativa SightFirst di Lions-Carter Center, è stata avviata nel 1999. L'annuncio del finanziamento giunge in un momento fondamentale, in quanto le attività sostenute dal Carter Center contro il tracoma e l'oncocercosi stanno raggiungendo dei traguardi importanti, e si stanno intensificando per raggiungere nuovi obiettivi.
 
I Lions club locali contribuiranno a mobilitare le comunità interessate perché partecipino alla somministrazione di massa dei farmaci, alle campagne per il trattamento chirurgico delle palpebre, all'educazione sanitaria e alla costruzione di latrine. I Lions serviranno, inoltre, come sostenitori delle proprie comunità collaborando con i leader locali al fine di rafforzare la partecipazione alle attività legate all'oncocercosi e al tracoma nelle comunità stesse. Dal 1994 la Fondazione Lions Clubs International ha concesso 42 milioni di dollari in sussidi al Carter Center.
Aiutare gli studenti ad avere successo con Sight for Kids
Sight for Kids IndiaIn India, il Dr. K. S. Chandrakanth sta avendo un grande impatto sulla vita degli studenti, e non solo perché è un Lion. Sono sei anni che salva la vista dei bambini grazie a Sight for Kids nel Distretto Lions 318-E.
 
Come Presidente e Consulente principale presso l'ospedale oftalmico Malabar Eye Hospital a Calicut, il Dr. Chandrakanth sa che la vista è importante per gli studenti; "Sight for Kids aiuta gli studenti a studiare e per la loro futura professione, facendo in modo che abbiano la possibilità di trovare un buon lavoro in futuro", ha affermato il Dr. Chandrakanth. "Sight for Kids è un servizio straordinario, ed io sono orgoglioso di farne parte in quanto medico Lions".
 
Il programma di LCIF e di Johnson & Johnson Vision Care, Sight for Kids, fornisce necessarie informazioni ed istruzione sulla cura degli occhi, e organizza esami della vista nelle scuole per i bambini meno privilegiati di molte città asiatiche. Il programma indirizza anche verso oculisti per eventuali occhiali da vista e operazioni chirurgiche. Oltre 19 milioni di studenti hanno effettuato in tutta l'Asia esami della vista grazie a Sight for Kids.
Lions Clubs International & LCIF | 300 W. 22nd St. | Oak Brook, IL | 60523 | USA
Per annullare la sottoscrizione cliccare qui

venerdì 16 maggio 2014

PROLUNGATA VOCI DI GUERRA IN TEMPO DI PACE

Verrà prolungata fino al 25 maggio la mostra "VOCI DI GUERRA IN TEMPO DI PACE - I PERCORSIdedicati all'ERMADA e ad altri percorsi della Grande Guerra nella Venezia Giulia, che si è aperta il 30 aprile all'AIAT di SISTIANA. Promossa dal Gruppo Culturale e Sportivo Ajser 2000 e dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis in collaborazione con il Comune di Duino Aurisina all'interno del Progetto promosso dall'Amministrazione comunale di Duino Aurisina " “Sulle tracce della Grande Guerra”cofinanziato dall’UE, PSR 2007-2013 Asse IV Leader, Misura 413, Azione3. 

La mostra, riserva alcune importanti novità, a cominciare da 15 nuovi pannelli didattici riservati ai percorsi della Grande Guerra nella Venezia Giulia.
Dai pannelli relativi al percorso realizzato sul Monte Ermada frutto del lungo lavoro di pulizia e ripristino del Gruppo Cavità dell'Alpina delle Giulie, ai pannelli dedicati al Parco Tematico della Grande Guerra di Monfalcone promosso dall'Amministrazione comunale di Monfalcone e gestito in collaborazione con diverse entità territoriali, a quelli dedicati alla Dolina dei Bersaglieri ed il Monte Sei Busi e per finire a quelli dedicati al Sentiero di PUNTA BRATINA gestito dal Gruppo Speleologico Flondar.
Nuovi pannelli poi dedicati al mondo dei Graffiti della Grande Guerra nella Regione Friuli Venezia Giulia oggetto di un importante progetto  GRAFFITI DI GUERRA  promosso dal Gruppo Storico Friuli Collinare e dal Museo della Grande Guerra di Ragogna.
Tale iniziativa rientra nelle manifestazioni  promosse dal Gruppo ERMADA Flavio Vidonis nel progetto ERMADA 1914 /2014 che vede attualmente anche l'apertura della Sala della Grande Guerra al Castello di DUINO . ( info 3886449114).
Nel corso della giornata del 25 maggio poi,   giornata conclusiva della mostra,  si potrà godere dello SPETTACOLO TEATRALE “TRIESTE – UN UOMO UNA GUERRA” promosso dal Comune di Duino Aurisina in collaborazione con l’Associazione fra le compagnie teatrali triestine “Armonia” e la Provincia di Trieste.

Ma l'Ermada sarà domani oggetto anche di un'altra importante iniziativa sempre inserita all'interno del Progetto comunale “Sulle Tracce della Grande Guerra”, RITORNO ALL'HERMADA 2014. Ideata dall'Associazione ZENOBI e dalla Proloco Fogliano Redipuglia attraverso i Sentieri di PACE, la giornata vedrà la base alla Casa Klarčeva – Ceroglie 13. Al ritorno dalle escursioni i partecipanti potranno gustare i tipici prodotti del Carso allietati dal Coro S. Ignazio di Gorizia e dalla Banda di Aurisina. Sono previste due diverse escursioni con rientri lungo un percorso ad anello; i partecipanti possano vedere e conoscere gli equipaggiamenti degli eserciti austro-ungarico e italiano indossati per l’occasione dai gruppi di rievocazione storica. Presente un book shop con alcuni titoli recenti e non, legati al territorio e alla sua storia. Le iscrizioni alle escursioni sono gratuite sul posto. I tempi dei percorsi sono calcolati comprendendo i momenti per le spiegazioni e le letture a tema. 

Partenze dalla Casa Klarceva alle ore:
lunghe (tre ore) partenze ore 9 e 11
corte (due ore) partenze ore10 e 12
Escursione breve “Fritz Weber”

Si percorre il sentiero fino al bivio per la Cima Hermada, (Q. 323), salita alla cima e rientro a Ceroglie. Percorso di due ore tutto compreso.
Escursione lunga “Ludwig Grünbacher”
Si percorre il sentiero fino al bivio per la Cima Hermada, per continuare sul sentiero CAI n. 3. Da qui, con vari saliscendi si raggiunge il Monte Sambuco (q. 213) con le sue trincee dominanti il vallone di Brestovizza-Brestovica. Ritorno lungo un percorso ad anello.
Ogni partecipante deve essere munito di una bottiglia d’acqua, abbigliamento adatto a una escursione sul Carso e calzare un paio di pedule.


info

IL MONTE HERMADA

E LE LINEE DEL MONTE SAMBUCO

Quando nel 1915 l’Italia, rompendo la sua neutralità, dichiarò la guerra all’Austria, mise inconsapevolmente in moto una catena di eventi destinati a trasformare il monte Hermada (q. 323) in un imprendibile baluardo. Eccezionale osservatorio verso la pianura, fu fortificato sin dai primi giorni di guerra con linee di trincee e osservatori blindati che andavano tanto più a moltiplicarsi e rinforzarsi quanto più le offensive dell’esercito italiano si avvicinavano alle sue pendici. Innumerevoli le caverne artificiali scavate nella dura roccia carsica, molte quelle naturali adattate a scopi militari con lavori ancora oggi ben leggibili la cui mole non può che stupire tanto il gitante occasionale quanto lo storico o l’appassionato. Il settore dell’Hermada - o meglio le sue pendici - è stato il luogo su cui si sono infrante le speranze italiane di raggiungere rapidamente Trieste, l’ultimo baluardo degli imperiali particolarmente nell’anno 1917, durante la decima e dell’undicesima battaglia dell’Isonzo. Anche l’Hermada ha conosciuto l’opera distruttiva dei recuperanti che il mestiere lo facevano per procurarsi di che vivere sia dopo la prima che, in modo minore, dopo la seconda guerra mondiale. Oggi invece su queste quote come altrove ci si muove con intenti diversi,, seguendo i dettami dell’Archeologia della Grande Guerra, l’archeologia dei nonni. Si cercano infatti sul terreno e nelle caverne le tracce dei sistemi organizzati che rendevano quasi possibile vivere nelle situazioni estreme provocate da un fuoco a tamburo o da giorni passati al buio senza sapere se come o quando da quella caverne si sarebbe usciti per andare incontro a un incerto destino. La specificità del monte Hermada è data dal fatto che tutto ciò che si vede, tutto ciò che è rimasto
La strada che oggi come ieri unisce Aurisina-Nabresina alle pendici del Monte Hermada.

mercoledì 14 maggio 2014

SABATO 17 MAGGIO UNA GRANDE SERATA DI CULTURA









Letteratura e arte: Sgarbi e Boris Pahor a tu per tu al Verdi


Una prestigiosa serata di letteratura e arte. È quella in programma sabato con inizio alle 19, alla Sala del Ridotto “Victor De Sabata” del Verdi (ingresso da via San Carlo). Organizzato da Lions Club di Duino Aurisina, Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”, Circolo culturale e sportivo Ajser 2000, Casa editrice Bompiani e il patrocinio del Comune di Trieste, l'evento prevede la presentazione contemporanea di due volumi e l’incontro del pubblico triestino con i rispettivi autori. Verranno così proposti e illustrati i libri “Così ho vissuto - Biografia di un secolo” di Tatjana Rojc con Boris Pahor quale “guida” e testimone di un’epoca e “Il tesoro d'Italia – La lunga avventura dell'arte” di Vittorio Sgarbi. Due testi diversi tra loro ma accomunati da un fondamentale intento di messa a punto culturale e storica della realtà, oltre che dall’essere entrambi pubblicati dalla Bompiani ma anche dalla comune matrice o dal forte legame con Trieste di tutti e tre i protagonisti della serata. La quale avrà anche una “chicca” introduttiva in musica a cura della Fondazione “Giuseppe Verdi”, con la partecipazione Stefano Furini, primo violino di spalla del teatro. Nel corso della presentazione della manifestazione l'assessore alla Cultura, Franco Miracco, ha illustrato le motivazioni dell’appoggio dell’Amministrazione all’iniziativa: «Innanzitutto per la grande stima verso gli autori, quindi per l’importanza fondamentale del messaggio che essi lanciano. Miracco ha ricordato che Boris Pahor, “interpretato” da Tatjana Rojc, ha rappresentare tutta la complessità di Trieste, davvero crogiolo di popoli e culture. «Dopo la distruzione della “casa comune” - ha aggiunto l’assessore alla Cultura - in cui tutti i nostri popoli abitavano in pace fino al 1914, ci sono voluti decenni e decenni di tragedie, esclusioni, sofferenze, lontananze, come Pahor ricorda a tutti noi. E appena adesso, questa “casa” la stiamo lentamente e finalmente recuperando». E poi Vittorio Sgarbi «che con la sua nuova guida alle meraviglie d’Italia e con la sua lunga appassionata opera in difesa del patrimonio artistico del Paese, ha riaffermato il valore fondante e irrinunciabile della cultura, la necessità anche qui di un “recupero”, della “ricostruzione”, innanzitutto interiore, di una coscienza culturale e perciò civile». Franco Miracco, ricordando la prossima apertura del nuovo Museo “de Henriquez”, ha voluto rimarcare la necessità di un quanto più prossimo definitivo restauro della Biblioteca Civica “autentica casa della cultura della Città”, tra l’altro in una Trieste che è carente di una vera e propria Casa della letteratura che invece ben si meriterebbe viste le nostre ben più che significative tradizioni e “presenze” in tal senso. Auspicando infine un adeguato recupero di tutto il “fronte mare” cittadino, da Palazzo Carciotti all’area di Campo Marzio e al prezioso Museo Ferroviario, considerando come lo stesso “profilo” delle Rive costituisca, anche simbolicamente, un primario elemento fondante dell’identità storico-culturale della città. Sono intervenuti Piero Colavitti, portando il saluto di Vittorio Sgarbi «sempre disponibile a collaborare con grande affetto per Trieste, anche recando alcune proposte innovative», Massimo Romita presidente del Lions Club di Duino Aurisina, e Tatjana Rojc che ha illustrato il nuovo volume su Boris Pahor sottolineandone la ricchezza, anche di corredi fotografici e documentari ringraziando gli sponsor dell’incontro di sabato, la Fondazione Crt Tieste e la Zkb-Banca di Credito Cooperativo del Carso, con l’apporto anche dal  “Why not” di Sistiana.





comunicati dell'Ufficio Stampa
del C
OMUNE DI TRIESTE

Trieste, 13/5/2014
PUBBLICA PRESENTAZIONE DEI VOLUMI “COSÌ HO VISSUTO-BIOGRAFIA DI UN SECOLO” DI TATJANA ROJC CON BORIS PAHOR E “IL TESORO D'ITALIA” DI VITTORIO SGARBI, ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI
SABATO 17 (ORE 19), LETTERATURA E ARTE AL RIDOTTO DEL “VERDI” (VIA SAN CARLO)
Una prestigiosa serata di letteratura e arte avrà luogo questo sabato, 17 maggio, con inizio alle ore 19, alla Sala del Ridotto “Victor De Sabata” del Teatro “Verdi” (ingresso da via San Carlo).
Co-organizzato dalla casa editrice Bompiani di Milano, dalla Fondazione Teatro Lirico "Giuseppe Verdi", dal Lions Club di Duino Aurisina e dal Circolo Culturale e Sportivo Ajser 2000 pure di Aurisina, con il patrocinio del Comune di Trieste, l'evento prevede la pubblica presentazione contemporanea di due volumi e l’incontro del pubblico triestino con i rispettivi Autori. Verranno così proposti e illustrati i libri “Così ho vissuto - Biografia di un secolo” di Tatjana Rojc con Boris Pahor quale “guida” e testimone di un’epoca e “Il tesoro d'Italia – La lunga avventura dell'arte” di Vittorio Sgarbi. Due testi diversi tra loro ma accomunati da un fondamentale intento di messa a punto culturale e storica della realtà, oltre che dall’essere entrambi pubblicati dalla medesima casa editrice, la prestigiosa Bompiani, ma anche, certamente, dalla comune matrice o dal forte legame con la nostra Città di tutti e tre i protagonisti della serata. La quale avrà anche una “chicca” introduttiva in musica a cura della Fondazione “Giuseppe Verdi”, con la partecipazione del M° Stefano Furini, primo violino di spalla del Teatro.

Nel corso della presentazione della manifestazione, oggi in Municipio, l'Assessore alla Cultura del Comune di Trieste, ha illustrato le motivazioni del convinto appoggio dell’Amministrazione all’iniziativa, innanzitutto per la grande stima verso gli Autori, quindi per l’importanza fondamentale del messaggio da essi recato:
Boris Pahor, “interpretato” da Tatjana Rojc, a rappresentare tutta la complessità di Trieste, davvero crogiolo – come ormai tutti riconoscono – di popoli e culture, ma per ricostruire il quale, dopo la distruzione della “casa comune” in cui tutti i nostri popoli abitavano in pace fino al 1914, ci sono voluti decenni e decenni di tragedie, esclusioni, sofferenze, lontananze, come Pahor ricorda a tutti noi. E appena adesso, questa “casa” la stiamo lentamente e finalmente recuperando;
e poi Vittorio Sgarbi, in modo diverso ma anche lui, con la sua nuova guida alle meraviglie d’Italia e con la sua lunga appassionata opera in difesa del patrimonio artistico del Paese, a riaffermare il valore fondante e irrinunciabile della cultura, la necessità – anche qui – di un “recupero”, della “ricostruzione”, innanzitutto interiore, di una coscienza culturale e perciò civile.

Con l’occasione, l'Assessore comunale alla Cultura, ricordando la prossima apertura del nuovo Museo “de Henriquez”, ha voluto rimarcare la necessità di un quanto più prossimo definitivo restauro della Biblioteca Civica “autentica casa della cultura della Città”, tra l’altro in una Trieste che è carente di una vera e propria Casa della Letteratura che invece ben si meriterebbe viste le nostre ben più che significative tradizioni e “presenze” in tal senso. Auspicando infine anche un adeguato recupero di tutto il “fronte mare” cittadino, da Palazzo Carciotti all’area di Campo Marzio e al prezioso Museo Ferroviario, considerando come lo stesso “profilo” delle Rive costituisca, anche simbolicamente, un primario elemento fondante dell’identità storico-culturale della città.

Sono intervenuti quindi Piero Colavitti, portando il saluto di Vittorio Sgarbi “sempre disponibile a collaborare con grande affetto per Trieste, anche recando alcune proposte innovative”, Massimo Romita presidente del Lions Club di Duino Aurisina, e Tatjana Rojc che ha illustrato il nuovo volume su Boris Pahor sottolineandone la ricchezza, anche di corredi fotografici e documentari (vedi anche scheda qui allegata), ringraziando vivamente gli sponsor dell’incontro di sabato, la Fondazione CRTrieste e la ZKB-Banca di Credito Cooperativo del Carso, con l’apporto anche dal “Why not” di Sistiana.

COMTS - FS

SCHEDE

Tatjana Rojc, nata a Trieste, studiosa di lettere slovene e letterature comparate, si dedica alla poesia slovena a cavallo tra Ottocento e Novecento e ad autori come Srečko Kosovel, France Balantič, Alojz Rebula, Miroslav Košuta e, soprattutto, Boris Pahor, che la considera l'interprete più approfondita della sua opera. Autrice di monografie, saggi e articoli critici in italiano e sloveno, ha collaborato in qualità di docente di Lingua e letteratura slovena e di Traduzione con gli atenei di Lubiana, Nova Gorica, Udine, Trieste e Roma “La Sapienza”. In qualità di autrice, sceneggiatrice e regista collabora con la sede RAI di Trieste e con la Radiotelevisione nazionale slovena.

Boris Pahor, nato a Trieste il 26 agosto 1913, è uno dei maggiori scrittori sloveni di cittadinanza italiana. Durante la Seconda guerra mondiale ha aderito al Fronte di Liberazione sloveno ed è stato deportato nei lager nazisti, esperienza a cui ha dato voce in gran parte della sua produzione letteraria, in particolare nel capolavoro “Necropoli” (1967 - uscito in italiano a quarant'anni di distanza). Difensore della libertà e della dignità ha trovato negli umiliati e negli offesi i protagonisti della sua vicenda umana e della sua narrativa, come anche del suo pensiero storico e politico. E' autore di una trentina di volumi, fra narrativa e saggistica, tradotti in più di dieci lingue, tra i quali ricordiamo, appunto, Necropoli, Il rogo nel porto, Una primavera difficile, La villa sul lago, Qui è proibito parlare, Dentro il labirinto, Piazza Oberdan.

L'edizione in italiano della monografia su Boris Pahor dal titolo “Così ho vissuto - Biografia di un secolo” di Tatjana Rojc, è il riadattamento della versione in lingua slovena con cui il prestigioso editore Cankarjeva Založba di Lubiana ha voluto onorare i cento anni di Boris Pahor. L'autrice ha condotto lo scrittore attraverso un racconto della sua vita riadattando una serie di incontri, proposti per i programmi in lingua slovena della RAI di Trieste, che sono il filo conduttore dell'opera monografica, corredata da una ampia contestualizzazione storica e letteraria fatta dall'autrice e da ricco materiale fotografico. Il curatore dell'edizione slovena Zdravko Duša descrive l'opera come “integrata dalle descrizioni fatte dell'autrice degli ambienti triestini e della presenza slovena nella città portuale che fu austro-ungarica e divenuta successivamente italiana”, e completata da passaggi, in parte sconosciuti o inediti, tratti delle opere di Pahor. Il Novecento è il secolo di Pahor: ne ha vissuto gli orrori e le conquiste, facendosene testimone per eccellenza. Il racconto della sua esperienza esistenziale è, dunque, un racconto etico e vivo, denso di avvenimenti e aneddoti che seguono un tracciato cronologico ma mai banale o scontato. Non si tratta dunque solo di una biografia ma anche della storia di Trieste, storia in cui si specchia la storia del Novecento europeo. Così, accanto alla storia viva, in presa diretta di Trieste, della comunità slovena e delle altre comunità che arricchivano e in parte arricchiscono, la città, accanto alla cronaca della disgregazione dell’Impero asburgico, della Grande guerra, dello squadrismo e del fascismo, Boris Pahor racconta la sua crisi esistenziale, l’esperienza della guerra in Africa, l’adesione al Fronte di Liberazione sloveno e la conseguente deportazione nei lager, il difficile ritorno alla libertà e alla vita.

Vittorio Sgarbi è nato a Ferrara. Critico e storico dell’arte, ha curato numerose mostre in Italia e all’estero, è autore di saggi e articoli. Nel 2011 ha diretto il Padiglione Italia per la 54a Biennale d’Arte di Venezia. Per Bompiani ha pubblicato Il bene e il bello (2002), Dell’anima (2004), Ragione e passione. Contro l’indifferenza (2005), Vedere le parole (2006), Clausura a Milano e non solo. Da suor Letizia a Salemi (e ritorno) (2008), L’Italia delle meraviglie. Una cartografia del cuore (2009), Viaggio sentimentale nell’Italia dei desideri (2010), Le meraviglie di Roma. Dal Rinascimento ai giorni nostri (2011), Piene di grazia. I volti della donna nell’arte (2011) e L’arte è contemporanea (2012).
“Il tesoro d’Italia - La lunga avventura dell'arte” è una guida alle meraviglie nascoste d’Italia, la storia dell’arte raccontata di paese in paese, attraverso i grandi capolavori e gli artisti meno noti. L’Italia è un Paese ricco. L’Italia ha un tesoro di inestimabile valore. Ed è un tesoro diffuso, capillare, democraticamente disperso ogni due chilometri quadrati del suo suolo. Ma gli italiani non sanno di averlo, questo tesoro. E, non sapendolo, lo sciupano. Vittorio Sgarbi è tra i pochissimi, forse l’unico in Italia, a poterne comporre una mappatura attenta, precisa, di villaggio in villaggio, con il suo consueto stile, elegante e chiaro, personale, persino diaristico, sempre e comunque avvincente. Oltre 40 artisti, alcuni notissimi, molti pochissimo noti, delle vere e proprie scoperte. Tutti tesori che Sgarbi perlustra e racconta. Ne esce non solo una “cartografia del cuore” ma una ragionata e cronologica storia dell’arte, come mai è stata raccontata, che in questo volume si sofferma sui secoli XI, XII, XIII, XIV. “Il tesoro - La lunga avventura dell’arte”, dunque, è strumento per chi vuole conoscere il nostro Paese, per chi vuole conoscere l’arte, per chi vuole, semplicemente, ad apertura di pagina, decidere di vedere quale tesoro si “nasconda” dietro l’uscio della propria casa.


Pahor in Sgarbi za isto mizo

V soboto, 17. maja, v mali dvorani Verdijevega gledališča v Trstu

sreda, 14. maja 2014 | 11:37





Na srečanju bo govor o knjigi Così ho vissuto, ki sta jo napisala Boris Pahor in Tatjana Rojc (ARHIV)

Dva avtorja, dve knjigi, en založnik. Mala dvorana Verdijevega gledališča bo v soboto gostila prav posebno srečanje, ki ga bosta izoblikovala vidna predstavnika sodobne kulturne scene: Boris Pahor in Vittorio Sgarbi. Na prvi pogled zelo različna avtorja, ki pa imata marsikaj skupnega, na primer veliko ljubezen do lepote in Trsta.
Sobotno srečanje so predstavili na tržaškem županstvu, saj bo potekalo pod pokroviteljstvom Občine Trst. Kulturni odbornik Franco Miracco je podčrtal veliko spoštovanje, ki ga goji do obeh avtorjev. Do Pahorja, ki nas s svojimi knjigami in svojo življenjsko zgodbo spominja na desetletja tragedij, preziranj, oddaljenosti, ki so zaznamovala tržaško polpreteklo zgodovino. In do Sgarbija, s katerim sta se v preteklosti večkrat kregala, a kateremu danes priznava veliko zavzetost za ohranjanje italijanske kulturne dediščine. V to smer gre tudi njegovo najnovejše delo »Il tesoro d'Italia - La lunga avventura nell'arte«, ki ga bo v soboto predstavil v Trstu. Izšlo je pri založbi Bompiani, tako kot Pahorjeva biografija Cos? ho vissuto, o kateri bo prav tako tekla beseda na srečanju v Verdijevem gledališču. Gre za različna avtorja in različni knjigi, je poudarila soavtorica Tatjana Rojc in spomnila, da je podobno srečanje že potekalo v Milanu, kjer sta se Pahor in Sgarbi zapletla v zanimiv pogovar o lepoti, življenju in drugih univerzalnih temah.

Več v tiskani izdaji Primorskega dnevnika


venerdì 9 maggio 2014

NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO PER IL LIONS CLUB TRIESTE EUROPA 2014/2015

Cari amici,

vi invio una nota sulla composizione del consiglio Direttivo per il nuovo anno sociale.

Cordialmente.


Dario Stechina



Consiglio direttivo
 
  Presidente Dario Stechina
  Past Presidente Vittorio Piccoli
  1° Vice Presidente Marco Giacomello
  2° Vice Presidente Enrico Norbedo
  Segretario Maria Cavalagli
  Tesoriere Glauco Fumis
  Cerimoniere Tullio Maestro
  Censore Mario Piccozzi
  Consigliere Ljiljana Avirovic
  Consigliere Vincenzo Livia
  Consigliere Giuliana Cunzari



La rivoluzione del digitale 6 maggio 2014

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Nuovo appuntamento con l’informatica, venerdì 9 maggio alle ore 19.00, presso l’Hotel Greif Maria Theresia.
Alla conferenza dal titolo “Digitale: ieri, oggi e domani” intervengono: Fulvio Sbroiavacca, Jadranka Cavcic, Marco Giacomello, Bettina Todisco, Glauco Fumis, Fulvio Treu e Davide Mezzina.
Locandina

A convegno con Claudio Magris, una serata per immagini 14 aprile 2014

Posted by Lions Club Trieste Europa in Immagini
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9 aprile 2014
Foto di Marco Giacomello.
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