venerdì 14 novembre 2014

WORLD DIABETES DAY



“Nessun paese è immune al diabete, nessun
paese possiede la soluzione a questo nemico
comune. Nessun paese è ancora riuscito a
invertire questa sempre crescente tendenza. Per
sconfiggere il diabete abbiamo bisogno di tutto
l’impegno e l’ingegno possibili.”
Jean Claude Mbanya, Presidente (2009-2012)
Federazione Internazionale del Diabete.


COS’È il Diabete?
Diabete significa che il tasso di glucosio, anche detto zucchero, presente nel sangue è troppo elevato. Il  Glucosio proviene dal cibo che mangiamo, e le cellule trasformano il glucosio in energia. Ma avere troppo glucosio nel sangue non è un bene. Esistono tre principali tipi di diabete:

Tipo 1: Generalmente si manifesta durante l’infanzia.
• Il corpo produce poca o nessuna insulina, un ormone che aiuta il glucosio a passare dal sangue alle cellule
• Il paziente in questo caso necessita quotidiane somministrazioni di insulina.
• Questa forma di diabete rappresenta il 3 - 5% della totalità dei casi di diabete nel mondo

Tipo 2: Solitamente si manifesta nel soggetto adulto, sebbene sia in aumento fra i bambini e gli adolescenti di tutto il mondo.
• Il corpo non produce o non utilizza correttamente l’insulina
• Per questa forma di diabete il paziente necessita spesso pillole o somministrazioni di insulina
• Rappresenta il 90% e più della totalità dei casi di diabete nel mondo

Diabete Mellito Gestazionale  (GDM) Consiste in un’intolleranza al glucosio con insorgenza o prima diagnosi durante la gravidanza. Interessa in media 1 di 25 gravidanze a livello mondiale.
Perché il Diabete è Importante?
Il diabete è in aumento in tutto il mondo…Il diabete è una malattia che colpisce vecchi e giovani, poveri e  ricchi. Oltre 360 milioni di persone sono affette da diabete. La Federazione Internazionale del Diabete (IDF) stima che entro il 2030 oltre 550 milioni di persone in tutto il mondo saranno affette da diabete. Il diabete è una malattia debilitante e letale …Ogni 8 secondi nel mondo muore una persona per le complicanze del diabete. È fra le dieci maggiori cause di invalidità: dieci milioni di persone affette da diabete vertono in serie condizioni di salute, fra le quali si annoverano ischemie, amputazioni degli arti, retinopatie diabetiche (perdita della vista o cecità causata dal diabete) e blocchi renali. Il diabete è una seria minaccia alla sicurezza e al benessere dell’umanità...Il diabete impoverisce le famiglie e grava sui sistemi sanitari di tutti i paesi del mondo. Gran parte dei quattro milioni di persone che muoiono ogni anno per le conseguenze del diabete è in età produttiva (fra 40 e 60 anni), rappresentando quindi anche un danno economico per la società. Nei paesi di bassa o media ricchezza i bambini, i quali non hanno accesso alla somministrazione a vita di insulina, muoiono per il primo tipo di diabete.

È Possibile Prevenire il Diabete?
Mantenendo un peso corporeo corretto e svolgendo attività fisica si può prevenire l’insorgere del secondo tipo di diabete. Ad oggi non esiste una terapia per prevenire o curare il primo tipo di diabete

I Lions fanno la differenza
I Lions giocano un ruolo importante nella lotta al diabete e alle patologie degli occhi ad esso connesse. Realizzando controlli della vista nelle comunità locali o svolgendo volontariato al campo ricreativo per malati di diabete, i Lions affrontano la sfida di petto. n Per la ComunitàI Lions collaborano per migliorare programmi  già esistenti o per fornire service salva-vita, fra i quali:
Programmi per l’Educazione della Comunità
Esami della vista e per il diabete
Somministrazione di medicinali e provviste per le famiglie bisognose
Sostegno alle fondazioni impegnate nella lotta al diabete e nella gestione di campi ricreativi

Strides…la Marcia Lions per la  Prevenzione del Diabete
Le persone affette da diabete hanno bisogno di mantenere un peso corporeo adeguato e svolgere attività fisica ogni giorno. Attraverso il programma Strides i Lions coinvolgono le proprie comunità e offrono loro la possibilità di unirsi e lottare insieme contro il diabete. Un evento Strides può essere una camminata, una gita in bicicletta, una corsa, una passeggiata con il proprio cane, una danza o qualsiasi altra amena attività fisica che costituisca sano esercizio per il corpo.
n Eventi Annuali di Informazione sul Diabete
I Lions di tutto il mondo dedicano  determinate giornate a promuovere l’informazione sul diabete e le sue complicazioni, fra le quali la retinopatia diabetica (perdita della vista o cecità indotta dal diabete)
Giornata Mondiale per la Vista (Ottobre)
Campagna di Servizio globale Condividere la visione (Ottobre)
Mese della Prevenzione del Diabete (Novembre)
Giornata Mondiale del Diabete (14 novembre)
Diabetes Alert Day (IV Martedì di Marzo – USA)

Che cos'è il diabete mellito
Si definiscono 'diabete mellito' (o 'diabete') tutte le malattie e condizioni che, non trattate, portano a un eccesso di zuccheri nel sangue (iperglicemia). 

Prevenire il diabete
Prevenire il diabete di tipo 2 è possibile. E puntando a questo obiettivo si riduce drasticamente anche il rischio di sviluppare ipertensione, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia e altri fattori di rischio. Come si fa? Agendo sulle proprie abitudini. Non si tratta di cambiar vita da un giorno all'altro ma di riscoprire certi piaceri e perseguirne con meno assiduità altri.

Uno dei piacerì da riscoprire è certamente quello della vita all'aria aperta e del movimento fisico. Il nostro organismo è fatto per essere usato. Piscina, palestra, campi da gioco sono sicuramente l'ideale, ma c'è uno 'sport' che è alla portata fisica, logistica ed economica di tutti: camminare o andare in bicicletta.
Mezz'ora di camminata a passo svelto o di bicicletta al giorno fanno letteralmente miracoli. La pressione migliora quasi istantaneamente, la glicemia scende verso livelli normali, si inizia a respirare a pieni polmoni e si riduce il 'giro vita'. Il metro da sarta intorno alla vita è l'indicatore migliore per chi vuole prevenire il diabete. La bilancia è traditrice perché uno degli effetti dell'esercizio fisico è quello di aumentare la massa muscolare e diminuire il grasso. L'organismo è molto più sano ma il peso scende di poco.
La vita all'aria aperta e il movimento fisico sono una fonte di gioia. Lo diciamo in senso letterale. Il movimento aumenta le endorfine, le sostanze che il nostro cervello interpreta appunto come piacere. Certo è necessario trovare il giusto equilibrio. Fare troppo significa affaticarsi e deprimersi. Fare poco non è sufficiente. I piccoli progressi quotidiani alimentano crescenti gratificazioni, come ad esempio scoprire che la distanza o la velocità che fino a un mese prima risultava proibitiva, oggi è perfettamente normale. E questo vale a tutte le età.
Nonostante questo è possibile che col tempo la motivazione venga meno. Un inverno un poco più lungo del previsto. Una malattia intercorrente o un periodo fitto di impegni… quando si interrompe il ritmo riprendere diventa difficile. Per questo è importante inserire l'esercizio fisico dentro le proprie abitudini giornaliere. Camminare o prendere la bici per andare al lavoro per esempio. Meglio ancora è fare queste cose insieme a qualcun altro.
L’altro pilastro nella prevenzione del diabete è la corretta alimentazione. Anche qui la strada maestra non consiste nel fare rinunce o sacrifici particolari. Occorre gradatamente riscoprire piaceri dimenticati: il ritorno ai cibi genuini, ai prodotti nostrani, senza ricorrere a cibi preconfezionati o di origine non nota; consumare nelle giuste proporzioni tutti gli alimenti: carne, pesce, formaggi, pasta, pane, verdure, ortaggi, frutta.
E gli zuccheri? Il diabete di tipo 2 non 'viene per colpa degli zuccheri'. Casomai deriva dal sovrappeso o dalla obesità. È vero che la persona con diabete deve ridurre di molto i cibi 'dolci' ma per prevenirlo è più importante ridurre l'intero carico di calorie. In ogni pasto ci deve essere una porzione di carboidrati (pasta o riso, pane, patate,) ma solo una. Le porzioni poi andrebbero gradatamente ridotte. L'unico 'no' assoluto riguarda i fuoripasto, le 'merendine' e le bibite dolci. Queste andrebbero davvero dimenticate. Se si ha fame fra un pasto e l'altro significa che non si è mangiato abbastanza nel pasto precedente. Se questa alimentazione, sana variata e moderata diventa la norma si può ridurre il sovrappeso e prevenire diabete e ipertensione anche concedendosi di tanto in tanto qualche sfizio.

La 'prevenzione' del diabete di tipo 1
Il diabete di tipo 1 invece al momento non si può prevenire. L'opinione pubblica e la classe medica nel suo insieme possono fare molto però per identificare in tempo il diabete di tipo 1 ed evitare i problemi legati a una diagnosi molto tardiva.
È importante quindi che i pediatri di famiglia, i genitori, gli insegnanti, gli allenatori sportivi, gli animatori di comunità di bambini e giovani sappiano che:
  • un continuo bisogno di urinare
  • una sete inestinguibile
  • una rapida perdita di massa muscolare
possono far pensare a un diabete di tipo 1 in fase iniziale.
Certo, le cause possono essere altre, ma togliersi il dubbio è molto facile. Basta un test della glicemia (effettuato anche presso lo studio del medico o in farmacia) per evidenziare una glicemia superiore a 120 mg/dl a digiuno o a 180 mg/dl dopo i pasti.
  Il diabete di tipo 2
La forma più frequente di diabete, il diabete di tipo 2 si manifesta generalmente dopo i 40 anni, soprattutto in persone sovrappeso/obese. La sua evoluzione è lenta e priva di sintomi. Gradatamente la persona perde la capacità di controllare l'equilibrio della sua glicemia. È comunemente noto come 'diabete dell'anziano', 'diabete alimentare' o con la sigla DM2 o T2DM. È la forma di gran lunga più comune con milioni di casi in Italia.

 Il diabete di tipo 1
Il diabete di tipo 1 è dovuto a una reazione autoimmunitaria che distrugge le betacellule del pancreas dove viene prodotta l'insulina. Essendo l'insulina necessaria a far entrare il glucosio nelle cellule, la persona con diabete di tipo 1 deve assumerla dall'esterno e fare in modo di averne sempre la quantità giusta nel sangue.
Il diabete di tipo 1 insorge spesso in età pediatrica. Circa 100 mila bambini e ragazzi in Italia hanno il diabete di tipo 1 e sono seguiti da una rete di Servizi di Diabetologia Pediatrica all'interno dei quali team specializzati sono in grado di prescrivere le terapie più appropriate e soprattutto di educare la famiglia e i ragazzi a una corretta gestione del diabete.
La persona con diabete di tipo 1 infatti, sia nella infanzia, sia nella adolescenza, sia nella vita adulta, può svolgere una vita normale. Nessuna attività o obiettivo gli è precluso: esistono scienziati e fotomodelle, artisti e grandi campioni sportivi con diabete di tipo 1.
Avere figli richiede programmazione e qualche attenzione, ma è perfettamente possibile. La persona con diabete deve tenere sempre presente l'effetto che ogni sua scelta, o ciò che gli accade, può avere sulla concentrazione di glucosio nel sangue.
Questo significa misurare spesso la glicemia e, sulla base di questi dati, prendere delle decisioni: assumere una determinata dose di insulina, fare o non fare dell'esercizio fisico, mangiare o non mangiare sostanze contenenti carboidrati.
Il diabete di tipo 1 insorge più spesso nei primi 30 anni di vita. Questo significa convivere per lunghissimo tempo con il diabete e quindi è fondamentale per la persona con diabete di tipo 1 mantenere il più possibile vicino alla norma la glicemia, evitando iperglicemie (quantità troppo elevata di glucosio nel sangue) che a lungo andare generano le complicanze ma anche ipoglicemie (carenza di glucosio nel sangue).
Il diabete gestazionale
Il diabete gestazionale è una forma temporanea di diabete che caratterizza una percentuale delle gravidanze. A partire dal secondo trimestre di gestazione la madre non riesce a tenere sotto controllo la glicemia. Questo tipo di diabete, che caratterizza una quota importante delle gravidanze, sembra scomparire dopo il parto. È chiamato anche diabete gravidico o GDM.
 Altre forme di diabete
Esistono forme di diabete per così dire 'intermedie' fra il tipo 1 e il tipo 2 come il Lada (che insorge nella seconda parte della vita come il diabete di tipo 2 ma evolve presto verso la completa insulinodipendenza come il diabete di tipo 1) e il Mody una famiglia di condizioni molto diverse generalmente presenti in determinati ceppi familiari. Il diabete può essere secondario (cioè causato da un'altra malattia o da una terapia o da un incidente).
Il diabete come fattore di rischio
C'è una domanda che pochi osano formulare ad alta voce, soprattutto davanti a un medico: "Ma perché dovrei preoccuparmi del diabete?". Apparentemente è una buona domanda. Il diabete di tipo 2 progredisce molto lentamente, non ha sintomi, non provoca dolore e sembra non provocare fastidi.
In compenso 'curare' il diabete richiede molto impegno. Bisogna pensare a tutto quello che si fa, inserire nella propria giornata delle attenzioni e delle routine, cambiare le proprie abitudini rinunciando a quelli che sembrano i più grandi vantaggi della modernità: l'abbondanza di cibo e la proscrizione della fatica (automobili, ascensori), spesso bisogna anche prendere delle pastiglie tutti i giorni più volte al giorno. Insomma il bilancio fra costi e benefici sembra poco conveniente.
La risposta è semplice. Il diabete è una condizione subdola. Come un tumore nella fase iniziale il diabete erode le arterie dall'interno, le fa ammalare, le erode e facilita il loro ispessimento e la loro ostruzione. E' un processo lento ma non poi così lento. Spesso nei pochi anni che intercorrono fra il vero inizio del diabete e il momento in cui è diagnosticato, quell'astuto nemico che è il diabete ha già rovinato le piccole arterie del cuore (le coronarie) in maniera sufficiente da porre le basi per un infarto o ha occluso quelle che portano sangue al cervello abbastanza per portare a dei deficit intellettivi o a una ischemia cerebrale, (ictus) nel termine medico.
Insomma il diabete non riconosciuto e non trattato è un fattore di rischio. Moltiplica il rischio di sviluppare gravi o gravissime situazioni che possono portare alla morte o a un handicap serio o comunque distruggere la qualità della vita propria e dei propri familiari.
Su questo aspetto tutti gli studiosi concordano. Anzi i dati più recenti mostrano come basti 'un poco di diabete' vale a dire una alterazione significativa ma non patologica della glicemia a digiuno o dopo il pasto per provocare un serio peggioramento. Viceversa è provato come una corretta gestione del diabete, soprattutto nei primi anni dalla diagnosi, permettano di ridurre nettamente il rischio cardiovascolare.
Questo sia perché con abitudini di vita sana e farmaci è possibile riportare a norma la glicemia, sia perché queste sane abitudini intervengono in modo decisivo su tutti gli altri fattori di rischio cardiovascolare: prima di tutto sulla ipertensione. Poche delle raccomandazioni che si fanno a una persona con diabete non contribuiscono - se seguite - ad abbassare anche la pressione arteriosa.
Insomma si interviene sul diabete per curare il cuore e il cervello. Per rimanere attivi e in salute il più a lungo possibile. Ecco perché dobbiamo preoccuparci del diabete!

I numeri del diabete
Il diabete di tipo 2
In Italia

Il numero di persone con diabete di tipo 2 è in veloce crescita sia nei Paesi avanzati, sia nei Paesi che hanno da poco iniziato il loro sviluppo economico. Questa impennata nel numero di casi diagnosticati e in quelli stimati è dovuta soprattutto:
  • alle modifiche quantitative e qualitative nell'alimentazione (si mangia di più e peggio)
  • al minor dispendio energetico (il lavoro richiede meno fatica, non ci si muove a piedi, si sta lunghe ore fermi)
queste modifiche allo stile di vita spesso associate al sovrappeso o alla obesità, fanno probabilmente scattare una tendenza geneticamente ereditata a sviluppare il diabete.
Si calcola che in Italia oggi:
  • 3 milioni di persone abbiano il diabete di tipo 2 e siano diagnosticate e seguite: si tratta del 4,9% della popolazione
  • 1 milione di persone abbiano il diabete di tipo 2 ma non siano state diagnosticate: è l'1,6% della popolazione
  • 2,6 milioni di persone abbiano difficoltà a mantenere le glicemie nella norma, una condizione che nella maggior parte dei casi prelude allo sviluppo del diabete di tipo 2. Parliamo del 4,3% della popolazione
In pratica oggi il 9,2% della popolazione italiana ha i difficoltà a mantenere sotto controllo la glicemia.
Nel 2030 si prevede che le persone diagnosticate con diabete saranno 5 milioni.

Nel mondo
Per quanto impressionanti questi tassi di sviluppo sono inferiori a quelli stimati e registrati in altri Paesi sia occidentali come gli Usa dove si calcola che oggi il 10% della popolazione fra i 20 e i 79 anni abbia il diabete di tipo 2 e in Asia dove la percentuale, trascurabile nel 2000, è passata al 7,6% della popolazione (stima 2010) e salirà a 9,1% nel 2030 secondo le stime della International Diabetes Federation.
Questo significa 285 milioni di persone con diabete di tipo 2 nel mondo nel 2010 e 438 milioni nel 2030 (stime IDF 2010) con una progressione stimabile in 21 mila nuovi casi ogni giorno.

Il diabete di tipo 1
In Italia
Il diabete di tipo 1 può essere considerato la più frequente della patologie rare. Ogni anno si rilevano 84 casi ogni milione di persone in Italia (poco meno di 5 mila casi). Alcune regioni italiane, in primo luogo la Sardegna hanno tassi di incidenza superiori alla media europea. Si stima che in Italia circa 250 mila persona abbiano il diabete di tipo 1.
Il numero di persone con diabete di tipo 1 cresce soprattutto perchè ormai è possibile garantire a chi segue le cure una attesa di vita sovrapponibile a quella della popolazione generale. Cresce però anche l'incidenza cioè il rischio di sviluppare il diabete di tipo 1.
Nel mondo
Anche in altri Paesi avanzati si è riscontrata una crescente incidenza del diabete di tipo 1. Nei paesi in via di sviluppo invece l'aumento dei casi diagnosticati è da mettere in relazione anche con la migliore capacità di diagnosi e di intervento. Secondo le stime della IDF nel mondo al 2010 480 mila bambini e ragazzi fra gli 0 e i 14 anni avevano il diabete di tipo 1. Di questi 110 mila in Europa.



GIORNATA DEL DIABETE

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