giovedì 17 gennaio 2013

MARTA ZANETTI OSPITE DEL LIONS CLUB DUINO AURISINA


Si svolgerà mercoledì 23 gennaio presso il Ristorante ai SETTE NANI di Sistiana, promossa dal locale Club Lions di Duino Aurisina la serata in onore di MARTA ZANETTI, la straordinaria  atleta che ha partecipato alle Paralimpiadi di Londra. Marta Zanetti, classe 1974, ha potuto esaltare  il nome dell’Alto Adriatico nella vela, per la prima volta divenuta prova olimpica.  Originaria di Portogruaro, in provincia di Venezia, ma da quasi dieci anni vive a Trieste, dove lavora come addetta al bilancio sociale per la sede centrale delle Assicurazioni Generali.
Dopo un grave incidente avvenuto nel lontano 1992, quando aveva poco più di vent’anni, Marta dovette affrontare l’amputazione dell’arto inferiore destro, ma questo, visti i risultati ottenuti oggi, non si può dire che la scoraggiò, anzi. Dopo essersi trasferita a Trieste conobbe presto il mondo della vela grazie al suo compagno di vita, anch’egli appassionato di questo bellissimo sport d’acqua. Un allenamento costante sul lago di Garda e una forte squadra di supporto, quella di Lignano in provincia di Udine, hanno ora portato Marta Zanetti a veleggiare per la squadra italiana Paralimpica della classe Skud 18. Già lo scorso maggio 2011, Zanetti, assieme a Marco Gualandris, ha dato prova delle sue straordinarie capacità presso la sede del Circolo Vela Gargnano e la Marina di Bogliaco 2000, dove in occasione del Campionato Europeo Access Dinghy si è classificata al secondo posto dopo l’Inghilterra.
Zanetti ha veleggiato nelle più importanti gare del mondo, portando la sua squadra al quinto posto assoluto e quarto come nazionali anche nelle ultime gare di classificazione tenutesi a Portland, dove si trova tutt’ora per continuare l’allenamento alla grande prova olimpica.
Il risultato di assolutamente di riguardo per l’imbarcazione a due posti su cui Marta Zanetti ha veleggiato alle Paralimpiadi di Londra 2012 con il ruolo di addetta ala vela,  hanno fatto vincere comunque l’Alto Adriatico, ma soprattutto il coraggio delle diversità.
Il Lions Club Duino Aurisina nel corso della serata consegnerà un riconoscimento agli atleti presenti.

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Le Paralimpiadi di Londra 2012 per la vela a Weymouth terminano con una giornata senza vento e senza regate. Atleti e tecnici fanno un bilancio dell'esperienza fatta. E guardano a Rio 2016...
E' finita anche la Paralimpiade della vela: imitando gli olimpici, anche i paralimpici azzurri tornano a casa senza medaglie. Ma in questl caso il risultato era atteso, e anzi ci sono stati segnali positivi che indicano una sostanziale crescita della vela paralimpica italiana.
Questi i piazzamenti finali degli azzurri impegnati a Weymouth: nella classe Skud 18 Marco Gualandris e Marta Zanetti chiudono al 5° posto; nella classe 2.4 mR Fabrizio Olmi termina al 10° e nel Sonar Antonio Squizzato, Massimo Dighe  e Paola Protopapa sono al 12° posto.
BEPPE DEVOTI
Il Tecnico Federale Giuseppe Devoti ha tracciato un bilancio delle Paralimpiadi Londra 2012: “Sono veramente molto fiero dei nostri azzurri. Siamo tra le cinque nazioni che hanno qualificato le tre classi: Gran Bretagna, Canada, Stati Uniti, Australia e Italia. In soli due anni abbiamo fatto un buon lavoro lavorando in parallelo con Skud 18, 2.4 mR e Sonar. Un grande sforzo da parte della Federazione Italiana Vela che si è impegnata a fondo in questa nuova sfida. Queste Paralimpiadi sono state un'esperienza importantissima e ora dovremo mettere a frutto il bagaglio di tutto quello che abbiamo imparato. I nostri atleti sono arrivati a Weymouth molto motivati e fino all'ultima prova hanno dato tutto quello che avevano.”
MARCO GUALANDRIS
Queste le parole di Marco Gualandris (Skud 18) al termine delle Paralimpiadi di Londra 2012: “Ci stiamo preparando a tornare a casa dopo questa trasferta di 16 giorni , sono contento ma anche sfinito. Contento perché il nostro quinto posto con lo SKUD ci ripaga del lavoro che abbiamo fatto in questi due anni e contento per la sospirata vittoria nella decima prova. Una vittoria che sembrava non arrivare mai, altre due volte siamo stati nelle posizioni di testa ma la sfortuna ci ha messo del suo e abbiamo perso posizioni. Io e Marta (Zanetti n.d.r.) abbiamo sempre dato il massimo in barca, non ci siamo risparmiati niente, possiamo proprio dire di non avere rimpianti per la nostra gara. Un ringraziamento va a tutto lo staff federale che ci ha portato sin qui e alle persone che ci hanno sostenuto durante la campagna paralimpica. Grazieeeee!”
FABRIZIO OLMI
Fabrizio Olmi, che ha rappresentato l'Italia nella classe 2.4mR, ha dichiarato: "Giunti alla fine dei giochi di Londra 2012, le sensazioni che si provano sono molteplici. Per me questa è stata la terza esperienza paralimpica con la classe 2.4 . L'emozione della prima volta ha lasciato spazio alla concentrazione: dare il meglio in regata facendo tesoro delle esperienze precedenti. Dopo il 10° di Pechino pensavo di poter migliorare la mia prestazione, purtroppo sono riuscito solo ad eguagliare il risultato. Un po' di amarezza per non aver centrato l'obiettivo che mi ero posto ma comunque sereno per aver dato il massimo. Molto probabilmente questa di Londra sarà la mia ultima campagna paralimpica con la classe 2.4. Non so ancora cosa farò nel prossimo quadriennio, mi piacerebbe trasmettere la mia esperienza ai giovani visto che ho conseguito il brevetto di istruttore FIV.  Non è detto però che non tenti di partecipare ai Giochi di Rio con un'altra classe".
ANTONIO SQUIZZATO
Antonio Squizzato (Sonar) al termine della cerimonia di premiazione ha commentato: "Eccitante è l'aggettivo che userei per definire questa esperienza sportiva. Abbiamo messo il nostro massimo impegno per raggiungere l'obiettivo che ci eravamo prefissati, entrare nei primi 10. Fino all'ultimo ci abbiamo provato, ma il livello della flotta era molto alto e a noi è mancato quello che ti dà l'esperienza, ciò che gli altri equipaggi hanno maturato assieme, in alcuni casi per un periodo più lungo di un quadriennio. Se siamo stati competitivi in alcune prove lo dobbiamo al supporto del nostro tecnico che ci ha trasmesso parte della sua esperienza sotto l'aspetto tecnico e mentale per una regata che è diversa da tutte le altre: le Olimpiadi sono uniche."
MASSIMO DIGHE
Massimo Dighe ha aggiunto: “Queste due settimane qui a Weymouth sono veramente volate; dai primi giorni in cui abbiamo iniziato a confrontarci con gli altri equipaggi per allenamento ci siamo concentrati sul settaggio ottimale della barca che ci consentisse anche di guadagnare un minimo vantaggio che ci potesse aiutare in una flotta così serrata come quella della classe Sonar. Sono poi iniziate le regate in cui abbiamo sempre cercato di dare il nostro meglio e di mettere in pratica tutto quello che avevamo provato negli allenamenti a Malcesine, ottenendo anche qualche buon risultato tra i primi posti. Purtroppo qualche errore e la mancanza di esperienza rispetto ad altri equipaggi non ci hanno permesso di raggiungere l'obiettivo sperato di entrare nei primi dieci, ma oggettivamente è un risultato giusto. E' stata comunque un'esperienza fantastica che resterà indimenticabile, e che lascio alle spalle con la consapevolezza di aver fatto, con tutto l'equipaggio, tutto il possibile”.

Il rientro in Italia della squadra azzurra è previsto per sabato 8 settembre.
Skud 18 (11 equipaggi)
Gli azzurri Marco Gualandris (AV Alto Sebino) e Marta Zanetti (CV Alto Adriatico) che vincono race 10. Dopo dieci prove e uno scarto gli azzurri sono al 5° posto in classifica provvisoria (parziali 5-6 DPI-6-6-6-(9)-6-5-5-1 e 46 punti). Sempre primi con distacco gli australiani Dan Fitzgibbon - Liesl Tesch a 17 punti, secondi gli statunitensi French-Creignou a quota 20 e terzi a 22 punti i britannici Alexandra Rickham - Niki Birrell.

Così Beppe Devoti: “ Sono particolarmente soddisfatto dei risultati nella classe Skud 18: Gualandris-Zanetti erano la nostra punta di diamante ed hanno rispettato le nostre aspettative. Non siamo mai stati in zona medaglie, ma sappiamo di avere del lavoro da fare per chiudere il gap con gli equipaggi in testa. D'altra parte un 5° posto alle prime Paralimpiadi a cui partecipiamo dopo soli due anni di lavoro è un buon risultato!”

(08 settembre 2012)

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