“Nessun paese è immune al diabete, nessun
paese possiede la soluzione a questo nemico
comune. Nessun paese è ancora riuscito a
invertire questa sempre crescente tendenza. Per
sconfiggere il diabete abbiamo bisogno di tutto
l’impegno e l’ingegno possibili.”
Jean Claude Mbanya, Presidente (2009-2012)
Federazione Internazionale del Diabete.
Diabete significa
che il tasso di glucosio, anche detto zucchero, presente nel sangue è troppo
elevato. Il Glucosio proviene dal cibo
che mangiamo, e le cellule trasformano il glucosio in energia. Ma avere troppo
glucosio nel sangue non è un bene. Esistono tre principali tipi di diabete:
Tipo 1:
Generalmente si manifesta durante l’infanzia.
• Il corpo produce
poca o nessuna insulina, un ormone che aiuta il glucosio a passare dal sangue
alle cellule
• Il paziente in
questo caso necessita quotidiane somministrazioni di insulina.
• Questa forma di
diabete rappresenta il 3 - 5% della totalità dei casi di diabete nel mondo
Tipo 2:
Solitamente si manifesta nel soggetto adulto, sebbene sia in aumento fra i
bambini e gli adolescenti di tutto il mondo.
• Il corpo non
produce o non utilizza correttamente l’insulina
• Per questa forma
di diabete il paziente necessita spesso pillole o somministrazioni di insulina
• Rappresenta il
90% e più della totalità dei casi di diabete nel mondo
Diabete Mellito
Gestazionale (GDM) Consiste in un’intolleranza
al glucosio con insorgenza o prima diagnosi durante la gravidanza. Interessa in
media 1 di 25 gravidanze a livello mondiale.
Perché il Diabete è Importante?
Il diabete è in
aumento in tutto il mondo…Il diabete è una malattia che colpisce vecchi e
giovani, poveri e ricchi. Oltre 360
milioni di persone sono affette da diabete. La Federazione Internazionale del
Diabete (IDF) stima che entro il 2030 oltre 550 milioni di persone in tutto il
mondo saranno affette da diabete. Il diabete è una malattia debilitante e
letale …Ogni 8 secondi nel mondo muore una persona per le complicanze del
diabete. È fra le dieci maggiori cause di invalidità: dieci milioni di persone
affette da diabete vertono in serie condizioni di salute, fra le quali si annoverano
ischemie, amputazioni degli arti, retinopatie diabetiche (perdita della vista o
cecità causata dal diabete) e blocchi renali. Il diabete è una seria minaccia
alla sicurezza e al benessere dell’umanità...Il diabete impoverisce le famiglie
e grava sui sistemi sanitari di tutti i paesi del mondo. Gran parte dei quattro
milioni di persone che muoiono ogni anno per le conseguenze del diabete è in età
produttiva (fra 40 e 60 anni), rappresentando quindi anche un danno economico
per la società. Nei paesi di bassa o media ricchezza i bambini, i quali non
hanno accesso alla somministrazione a vita di insulina, muoiono per il primo
tipo di diabete.
È Possibile Prevenire il Diabete?
Mantenendo un peso
corporeo corretto e svolgendo attività fisica si può prevenire l’insorgere del
secondo tipo di diabete. Ad oggi non esiste una terapia per prevenire o curare
il primo tipo di diabete
I Lions fanno la differenza
I Lions giocano un
ruolo importante nella lotta al diabete e alle patologie degli occhi ad esso connesse.
Realizzando controlli della vista nelle comunità locali o svolgendo
volontariato al campo ricreativo per malati di diabete, i Lions affrontano la sfida
di petto. n Per la ComunitàI Lions collaborano per migliorare programmi già esistenti o per fornire service
salva-vita, fra i quali:
Programmi per
l’Educazione della Comunità
Esami della vista
e per il diabete
Somministrazione
di medicinali e provviste per le famiglie bisognose
Sostegno alle
fondazioni impegnate nella lotta al diabete e nella gestione di campi
ricreativi
Strides…la
Marcia Lions per la Prevenzione del
Diabete
Le persone affette
da diabete hanno bisogno di mantenere un peso corporeo adeguato e svolgere
attività fisica ogni giorno. Attraverso il programma Strides i Lions
coinvolgono le proprie comunità e offrono loro la possibilità di unirsi e
lottare insieme contro il diabete. Un evento Strides può essere una camminata, una
gita in bicicletta, una corsa, una passeggiata con il proprio cane, una danza o
qualsiasi altra amena attività fisica che costituisca sano esercizio per il
corpo.
n Eventi Annuali
di Informazione sul Diabete
I Lions di tutto
il mondo dedicano determinate giornate a
promuovere l’informazione sul diabete e le sue complicazioni, fra le quali la
retinopatia diabetica (perdita della vista o cecità indotta dal diabete)
Giornata Mondiale
per la Vista (Ottobre)
Campagna di
Servizio globale Condividere la visione (Ottobre)
Mese della
Prevenzione del Diabete (Novembre)
Giornata Mondiale
del Diabete (14 novembre)
Diabetes Alert Day
(IV Martedì di Marzo – USA)
Che cos'è il diabete mellito
Si
definiscono 'diabete mellito' (o 'diabete') tutte le malattie e condizioni che,
non trattate, portano a un eccesso di zuccheri nel sangue (iperglicemia).
Prevenire il diabete
Prevenire
il diabete di tipo 2 è possibile. E puntando a questo obiettivo si riduce
drasticamente anche il rischio di sviluppare ipertensione, ipercolesterolemia,
ipertrigliceridemia e altri fattori di rischio. Come si fa? Agendo sulle
proprie abitudini. Non si tratta di cambiar vita da un giorno all'altro ma
di riscoprire certi piaceri e perseguirne con meno assiduità altri.
Uno
dei piacerì da riscoprire è certamente quello della vita all'aria aperta e del movimento
fisico. Il nostro organismo è fatto per essere usato. Piscina, palestra, campi
da gioco sono sicuramente l'ideale, ma c'è uno 'sport' che è alla portata
fisica, logistica ed economica di tutti: camminare o andare in bicicletta.
Mezz'ora
di camminata a passo svelto o di bicicletta al giorno fanno letteralmente
miracoli. La pressione migliora quasi istantaneamente, la glicemia scende verso
livelli normali, si inizia a respirare a pieni polmoni e si riduce il 'giro
vita'. Il metro da sarta intorno alla vita è l'indicatore migliore per chi
vuole prevenire il diabete. La bilancia è traditrice perché uno degli effetti
dell'esercizio fisico è quello di aumentare la massa muscolare e diminuire il
grasso. L'organismo è molto più sano ma il peso scende di poco.
La
vita all'aria aperta e il movimento fisico sono una fonte di gioia. Lo diciamo
in senso letterale. Il movimento aumenta le endorfine, le sostanze che il
nostro cervello interpreta appunto come piacere. Certo è necessario trovare il
giusto equilibrio. Fare troppo significa affaticarsi e deprimersi. Fare poco
non è sufficiente. I piccoli progressi quotidiani alimentano crescenti
gratificazioni, come ad esempio scoprire che la distanza o la velocità che fino
a un mese prima risultava proibitiva, oggi è perfettamente normale. E questo
vale a tutte le età.
Nonostante
questo è possibile che col tempo la motivazione venga meno. Un inverno un poco
più lungo del previsto. Una malattia intercorrente o un periodo fitto di
impegni… quando si interrompe il ritmo riprendere diventa difficile. Per questo
è importante inserire l'esercizio fisico dentro le proprie abitudini
giornaliere. Camminare o prendere la bici per andare al lavoro per esempio.
Meglio ancora è fare queste cose insieme a qualcun altro.
L’altro
pilastro nella prevenzione del diabete è la corretta alimentazione. Anche
qui la strada maestra non consiste nel fare rinunce o sacrifici particolari.
Occorre gradatamente riscoprire piaceri dimenticati: il ritorno ai cibi
genuini, ai prodotti nostrani, senza ricorrere a cibi preconfezionati o di
origine non nota; consumare nelle giuste proporzioni tutti gli alimenti: carne,
pesce, formaggi, pasta, pane, verdure, ortaggi, frutta.
E gli
zuccheri? Il diabete di tipo 2 non 'viene per colpa degli zuccheri'. Casomai
deriva dal sovrappeso o dalla obesità. È vero che la persona con diabete deve
ridurre di molto i cibi 'dolci' ma per prevenirlo è più importante ridurre
l'intero carico di calorie. In ogni pasto ci deve essere una porzione di
carboidrati (pasta o riso, pane, patate,) ma solo una. Le porzioni poi
andrebbero gradatamente ridotte. L'unico 'no' assoluto riguarda i fuoripasto,
le 'merendine' e le bibite dolci. Queste andrebbero davvero dimenticate. Se si
ha fame fra un pasto e l'altro significa che non si è mangiato abbastanza nel
pasto precedente. Se questa alimentazione, sana variata e moderata diventa la
norma si può ridurre il sovrappeso e prevenire diabete e ipertensione anche concedendosi
di tanto in tanto qualche sfizio.
Il
diabete di tipo 1 invece al momento non si può prevenire. L'opinione
pubblica e la classe medica nel suo insieme possono fare molto però per
identificare in tempo il diabete di tipo 1 ed evitare i problemi legati a una
diagnosi molto tardiva.
È
importante quindi che i pediatri di famiglia, i genitori, gli insegnanti, gli
allenatori sportivi, gli animatori di comunità di bambini e giovani sappiano
che:
- un
continuo bisogno di urinare
- una sete
inestinguibile
- una rapida
perdita di massa muscolare
possono
far pensare a un diabete di tipo 1 in fase iniziale.
Certo,
le cause possono essere altre, ma togliersi il dubbio è molto facile. Basta un
test della glicemia (effettuato anche presso lo studio del medico o in
farmacia) per evidenziare una glicemia superiore a 120 mg/dl a digiuno o a 180
mg/dl dopo i pasti.
Il diabete di tipo 2
La
forma più frequente di diabete, il diabete di tipo 2 si manifesta
generalmente dopo i 40 anni, soprattutto in persone sovrappeso/obese. La sua
evoluzione è lenta e priva di sintomi. Gradatamente la persona perde la
capacità di controllare l'equilibrio della sua glicemia. È comunemente noto
come 'diabete dell'anziano', 'diabete alimentare' o con la sigla DM2 o T2DM. È
la forma di gran lunga più comune con milioni di casi in Italia.
Il diabete di tipo 1
Il
diabete di tipo 1 è dovuto a una reazione autoimmunitaria che distrugge le
betacellule del pancreas dove viene prodotta l'insulina. Essendo l'insulina
necessaria a far entrare il glucosio nelle cellule, la persona con diabete di
tipo 1 deve assumerla dall'esterno e fare in modo di averne sempre la quantità
giusta nel sangue.
Il
diabete di tipo 1 insorge spesso in età pediatrica. Circa 100 mila bambini e
ragazzi in Italia hanno il diabete di tipo 1 e sono seguiti da una rete di
Servizi di Diabetologia Pediatrica all'interno dei quali team specializzati sono
in grado di prescrivere le terapie più appropriate e soprattutto di educare la
famiglia e i ragazzi a una corretta gestione del diabete.
La
persona con diabete di tipo 1 infatti, sia nella infanzia, sia nella
adolescenza, sia nella vita adulta, può svolgere una vita normale. Nessuna
attività o obiettivo gli è precluso: esistono scienziati e fotomodelle, artisti
e grandi campioni sportivi con diabete di tipo 1.
Avere
figli richiede programmazione e qualche attenzione, ma è perfettamente
possibile. La persona con diabete deve tenere sempre presente l'effetto che
ogni sua scelta, o ciò che gli accade, può avere sulla concentrazione di
glucosio nel sangue.
Questo
significa misurare spesso la glicemia e, sulla base di questi dati, prendere
delle decisioni: assumere una determinata dose di insulina, fare o non fare
dell'esercizio fisico, mangiare o non mangiare sostanze contenenti carboidrati.
Il
diabete di tipo 1 insorge più spesso nei primi 30 anni di vita. Questo
significa convivere per lunghissimo tempo con il diabete e quindi è
fondamentale per la persona con diabete di tipo 1 mantenere il più possibile
vicino alla norma la glicemia, evitando iperglicemie (quantità troppo elevata
di glucosio nel sangue) che a lungo andare generano le complicanze ma anche ipoglicemie
(carenza di glucosio nel sangue).
Il diabete gestazionale
Il
diabete gestazionale è una forma temporanea di diabete che caratterizza una
percentuale delle gravidanze. A partire dal secondo trimestre di gestazione la
madre non riesce a tenere sotto controllo la glicemia. Questo tipo di diabete,
che caratterizza una quota importante delle gravidanze, sembra scomparire dopo
il parto. È chiamato anche diabete gravidico o GDM.
Altre forme di diabete
Esistono
forme di diabete per così dire 'intermedie' fra il tipo 1 e il tipo 2 come il
Lada (che insorge nella seconda parte della vita come il diabete di tipo 2 ma
evolve presto verso la completa insulinodipendenza come il diabete di tipo 1) e
il Mody una famiglia di condizioni molto diverse generalmente presenti in
determinati ceppi familiari. Il diabete può essere secondario (cioè causato da
un'altra malattia o da una terapia o da un incidente).
Il diabete come fattore di rischio
C'è
una domanda che pochi osano formulare ad alta voce, soprattutto davanti a un
medico: "Ma perché dovrei preoccuparmi del diabete?". Apparentemente
è una buona domanda. Il diabete di tipo 2 progredisce molto lentamente, non ha
sintomi, non provoca dolore e sembra non provocare fastidi.
In
compenso 'curare' il diabete richiede molto impegno. Bisogna pensare a tutto
quello che si fa, inserire nella propria giornata delle attenzioni e delle
routine, cambiare le proprie abitudini rinunciando a quelli che sembrano i più
grandi vantaggi della modernità: l'abbondanza di cibo e la proscrizione della
fatica (automobili, ascensori), spesso bisogna anche prendere delle pastiglie
tutti i giorni più volte al giorno. Insomma il bilancio fra costi e benefici
sembra poco conveniente.
La
risposta è semplice. Il diabete è una condizione subdola. Come un tumore nella
fase iniziale il diabete erode le arterie dall'interno, le fa ammalare, le
erode e facilita il loro ispessimento e la loro ostruzione. E' un processo
lento ma non poi così lento. Spesso nei pochi anni che intercorrono fra il vero
inizio del diabete e il momento in cui è diagnosticato, quell'astuto nemico che
è il diabete ha già rovinato le piccole arterie del cuore (le coronarie) in
maniera sufficiente da porre le basi per un infarto o ha occluso quelle che portano
sangue al cervello abbastanza per portare a dei deficit intellettivi o a una
ischemia cerebrale, (ictus) nel termine medico.
Insomma
il diabete non riconosciuto e non trattato è un fattore di rischio. Moltiplica
il rischio di sviluppare gravi o gravissime situazioni che possono portare alla
morte o a un handicap serio o comunque distruggere la qualità della vita
propria e dei propri familiari.
Su
questo aspetto tutti gli studiosi concordano. Anzi i dati più recenti mostrano
come basti 'un poco di diabete' vale a dire una alterazione significativa ma
non patologica della glicemia a digiuno o dopo il pasto per provocare un serio
peggioramento. Viceversa è provato come una corretta gestione del diabete,
soprattutto nei primi anni dalla diagnosi, permettano di ridurre nettamente il
rischio cardiovascolare.
Questo
sia perché con abitudini di vita sana e farmaci è possibile riportare a norma
la glicemia, sia perché queste sane abitudini intervengono in modo decisivo su
tutti gli altri fattori di rischio cardiovascolare: prima di tutto sulla
ipertensione. Poche delle raccomandazioni che si fanno a una persona con
diabete non contribuiscono - se seguite - ad abbassare anche la pressione
arteriosa.
Insomma
si interviene sul diabete per curare il cuore e il cervello. Per rimanere
attivi e in salute il più a lungo possibile. Ecco perché dobbiamo preoccuparci
del diabete!
I numeri
del diabete
Il
diabete di tipo 2
In
Italia
Il numero di persone con diabete di tipo 2
è in veloce crescita sia nei Paesi avanzati, sia nei Paesi che hanno da poco
iniziato il loro sviluppo economico. Questa impennata nel numero di casi
diagnosticati e in quelli stimati è dovuta soprattutto:
- alle modifiche quantitative e qualitative nell'alimentazione (si
mangia di più e peggio)
- al minor dispendio energetico (il lavoro richiede meno fatica, non ci
si muove a piedi, si sta lunghe ore fermi)
queste modifiche allo stile di vita spesso
associate al sovrappeso o alla obesità, fanno probabilmente scattare una
tendenza geneticamente ereditata a sviluppare il diabete.
Si calcola che in Italia oggi:
- 3 milioni di persone abbiano il diabete di tipo 2 e siano
diagnosticate e seguite: si tratta del 4,9% della popolazione
- 1 milione di persone abbiano il diabete di tipo 2 ma non siano state
diagnosticate: è l'1,6% della popolazione
- 2,6 milioni di persone abbiano difficoltà a mantenere le glicemie
nella norma, una condizione che nella maggior parte dei casi prelude allo
sviluppo del diabete di tipo 2. Parliamo del 4,3% della popolazione
In pratica oggi il 9,2% della popolazione
italiana ha i difficoltà a mantenere sotto controllo la glicemia.
Nel 2030 si prevede che le persone
diagnosticate con diabete saranno 5 milioni.
Nel
mondo
Per quanto impressionanti questi tassi di
sviluppo sono inferiori a quelli stimati e registrati in altri Paesi sia
occidentali come gli Usa dove si calcola che oggi il 10% della popolazione fra
i 20 e i 79 anni abbia il diabete di tipo 2 e in Asia dove la percentuale,
trascurabile nel 2000, è passata al 7,6% della popolazione (stima 2010) e
salirà a 9,1% nel 2030 secondo le stime della International Diabetes
Federation.
Questo significa 285 milioni di persone
con diabete di tipo 2 nel mondo nel 2010 e 438 milioni nel 2030 (stime IDF
2010) con una progressione stimabile in 21 mila nuovi casi ogni giorno.
Il
diabete di tipo 1
In
Italia
Il diabete di tipo 1 può essere
considerato la più frequente della patologie rare. Ogni anno si rilevano 84
casi ogni milione di persone in Italia (poco meno di 5 mila casi). Alcune
regioni italiane, in primo luogo la Sardegna hanno tassi di incidenza superiori
alla media europea. Si stima che in Italia circa 250 mila persona abbiano il
diabete di tipo 1.
Il numero di persone con diabete di tipo 1
cresce soprattutto perchè ormai è possibile garantire a chi segue le cure una
attesa di vita sovrapponibile a quella della popolazione generale. Cresce però
anche l'incidenza cioè il rischio di sviluppare il diabete di tipo 1.
Nel
mondo
Anche in altri Paesi avanzati si è
riscontrata una crescente incidenza del diabete di tipo 1. Nei paesi in via di
sviluppo invece l'aumento dei casi diagnosticati è da mettere in relazione
anche con la migliore capacità di diagnosi e di intervento. Secondo le stime
della IDF nel mondo al 2010 480 mila bambini e ragazzi fra gli 0 e i 14 anni
avevano il diabete di tipo 1. Di questi 110 mila in Europa.
GIORNATA DEL DIABETE
Nessun commento:
Posta un commento